DRM, vola la petizione di sfida a Jobs

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Lo spunto per l'iniziativa lo ha dato lo stesso Jobs con l'ormai celeberrimo documento sulla dottrina Apple sul DRM, un intervento che ha sollevato enorme attenzione e in cui Jobs, tra le altre cose, scrive che "se potessi, cancellerei il DRM". Ecco, secondo quelli di Defective by Design ora Jobs deve essere richiamato alle proprie responsabilità.

Tre le azioni che si chiedono di intraprendere al manager di Cupertino. La prima è liberare dal DRM tutta la musica indipendente veicolata tramite iTunes Music Store, la seconda è cancellare il DRM dai film Pixar-Disney, la terza è impegnarsi pubblicamente contro il DRM finanziando una campagna contro il DMCA, la controversa legge americana sul copyright.

A detta di DbD, Apple con il suo iTunes in salsa DRM è uno dei maggiori responsabili nel Mondo per l'affermazione delle tecnologie anticopia che secondo molti, a partire da DbD, riducono o comprimono i diritti dei consumatori. Inoltre, con la vendita della "sua" Pixar a Disney, Jobs è divenuto il maggior azionista del colosso dell'intrattenimento nonché membro del suo consiglio di amministrazione, il che lo pone in una invidiabile posizione, quella di spingere l'azienda a cambiare rotta sul fronte DRM.

"Sebbene noi si apprezzi il tuo desiderio di cancellare il DRM – si legge nella lettera-petizione – alle parole non sono ancora seguiti i fatti. Alcuni cambiamenti di cui hai parlato necessitano della cooperazione di altre persone nel business dei media, ma non queste tre azioni che abbiamo delineato. Hai il potere di consentire agli artisti indipendenti di vendere la loro musica su iTunes senza DRM, di togliere il DRM dai film e video della Disney e di finanziare una campagna per cancellare le proibizioni del DMCA che vietano la produzione di dispositivi capaci di bypassare il DRM. Noi sottoscritti ti chiediamo di agire".

Le firme che DbD sperava di raccogliere in origine erano mille ma, mentre scriviamo, quel numero ha superato di gran lunga le 3mila.

Il testo della lettera, seguito dal form per sottoscriverla, è disponibile a questo indirizzo.

Articolo tratto da: Punto Informatico