E’ l’errore umano la principale causa di perdita dei dati

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Nonostante venga segnalata una diminuzione degli errori generati dall’hardware o dal sistema, gli ingegneri dell’azienda hanno notato che la percentuale della perdita dei dati causati da questo fattore è rimasto comunque costante negli ultimi cinque anni.

· La perdita di dati attribuita a virus e calamità naturali è piuttosto bassa. Nel sondaggio è infatti emerso che i virus informatici hanno contribuito meno del 7% alla recente perdita di dati, rispetto al 4% registrato nel 2005. Anche le catastrofi naturali sono state responsabili solo per il 3% nel 2010, contro il 2% nel 2005.

· Sorprendentemente, mentre oltre il 90% degli intervistati ha confermato di aver perso i propri dati, il 18% non ne conosce la motivazione. Ciò dimostra l’urgente necessità di educare le aziende e i consumatori sulle modalità del recupero dati, sulle strategie e sugli strumenti di protezione, così come il protocollo di recupero in caso di perdita dei dati, evitando così ulteriori danni.

“Mentre la tecnologia e l’attitudine alla tecnologia continua a migliorare anno dopo anno, la realtà è che i guasti hardware, così come gli errori umani, continuano a essere un dato di fatto”, commenta Paolo Salin, Country Director di Kroll Ontrack Italia. “Nessuno di questi fattori potrà mai essere davvero superato, e la perdita di dati rimane una realtà. Di conseguenza, il problema non è se ma quando avverrà la perdita dei dati. Gli utenti consumer e business, non possono quindi affidarsi semplicemente alla speranza che ciò non accada. Le aziende al contrario devono adottare misure proattive per garantire a coloro che gestiscono i sistemi di storage, corsi di formazione per non perdere il lavoro svolto, e piani di continuità che siano aggiornati e accessibili, in caso di una perdita di dati.”

“In definitiva, vogliamo aiutare gli utenti a evitare lo stress e la frustrazione generati dalla perdita di dati, in modo particolare quelli personali, come successo al 61% di coloro che abbiamo intervistato,” continua Paolo Salin. “La perdita dei dati è stressante indipendentemente dal fatto che si tratti di un consumatore i cui dati sono stati danneggiati da un virus o di un’azienda che accidentalmente cancella i file, volumi, macchine virtuali o altri dati cruciali per il business senza aver fatto alcun backup – o peggio ancora quando il backup è danneggiato.”