Un'inchiesta sul calcio scommesse che travolge tutti. Giocatori, soprattutto, colpevoli di aver fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. E tra i sedici arrestati c'è Beppe Signori. Per l'ex capitano della Lazio e attaccante della Nazionale, Beppe Signori, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Indagato anche il capitano dell'Atalanta Cristiano Doni: il suo nome risultava infatti come referente nelle intercettazioni sulle partite di B. Sotto inchiesta ci sono infatti alcune gara dell'Atalanta (sicuramente quella in casa del Padova) e del Siena, neopromosse in A. Sempre ra gli indagati c'è anche Stefano Bettarini. Mentre un'ordinanza di custodia cautelare è arrivata pure all'ex centrocampista Mauro Bressan e ad Antonio Bellavista, ex capitano del Bari. Ma l'operazione è ancora in corso e l'elenco potrebbe allungarsi.
ORGANIZZAZIONE CRIMINALE — L'indagine, che ha portato a sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e nove arresti domiciliari, è partita - spiega il capo della mobile di Cremona, Sergio Lo Presti - a seguito di un episodio di metà novembre 2010. Alcuni giocatori sono rimasti intossicati a seguito dell'assunzione di bevande. "Qualcuno degli indagati - dice Lo Presti - avrebbe operato un tentativo di adulterazione delle bevande per compromettere la prestazione della Cremonese". I calciatori e gli ex giocatori professionisti fermati erano parte integrante di una vera e propria "organizzazione criminale" nella quale ognuno aveva specifici compiti e ruoli, il cui obiettivo era quello di manipolare gli incontri a loro vantaggio. Gli indagati, secondo l'indagine, sarebbero anche riusciti a condizionare alcune partite, attraverso accordi verbali e impegni di carattere pecuniario. Nei confronti dei sedici arrestati, sostengono gli investigatori, ci sono prove "importanti ed inconfutabili".
LE ACCUSE PER SIGNORI — Per Beppe Signori le accuse sono pesanti. Secondo l'ordinanza firmata dal gip di Cremona Guido Salvini, l'ex bomber era "l'elemento centrale del gruppo di scommettitori di Bologna". Nella misura di custodia cautelare si legge che Signori ha partecipato con altre persone "ad una serie di scommesse sulle partite truccate, in particolare, con riferimento alla partita Internazionale-Lecce, di 150 mila euro".
INTER-LECCE — Secondo gli investigatori nella stessa organizzazione esisteva un gruppo più avveduto che cercava di condizionare giocatori e dirigenti di serie A. In particolare c'è una risultanza su Inter-Lecce, tentativo non andato a buon fine: l'idea era quella di giocare sul 3-0 finale dell'Inter, mentre il risultato fu 1-0. Come emerge infatti dall'ordinanza Marco Paoloni, attuale portiere del Benevento, arrestato questa mattina e detenuto nel carcere di Cremona, aveva fatto credere ad altre persone che sarebbe riuscito a contattare alcuni giocatori del Lecce per combinare la partita. Tra gli scommettitori nell'ordinanza, oltre a Signori, viene indicato anche Stefano Bettarini. Paoloni, acquistato a gennaio dalla Cremonese che voleva liberarsene perché il suo nome era già stato associato alle scommesse, domenica avrebbe dovuto giocare la semifinale playoff per la B. Al momento risultano sotto inchiesta quattro gare della Cremonese e tre del Benevento.
SERIE B FALSATA? — Gli effetti dell'inchiesta potrebbero essere pesantissimi. Il gip Salvini ha spiegato che l'attività dell'organizzazione "rischia di avere già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l'Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte" nella vicenda. Continua Salvini: "L'attività dell'associazione è infatti tuttora in corso e sta incidendo sulle ultime fasi dei vari campionati, con gravi danni per le società, per gli scommettitori leali e per la regolarità delle competizioni sportive".
IL TARIFFARIO — Il gip di Cremona Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare riguardante le partite truccate, ha spiegato che "la frequenza delle manipolazioni è impressionante" con "situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a 5 partite di calcio da manipolare". Dalle intercettazioni, inoltre, emerge "l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite".
I GIOCATORI COINVOLTI — Arrestati anche il difensore dell'Ascoli Vittorio Micolucci, il centrocampista Vincenzo Sommese e Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C.
LE PERQUISIZIONI — Coinvolti anche titolari di agenzie di scommesse e liberi professionisti, mentre gli indagati sarebbero complessivamente una trentina. Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della Polizia a Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. Nel corso dell'operazione sono state eseguite anche una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, in alcune ricevitorie e presso uno studio di commercialisti che avrebbero consentito di acquisire ulteriori elementi che confermano e ampliano l'indagine.
LEGA PRO PARTE CIVILE — Alla luce "delle notizie pervenute su presunte irregolarità in alcune partite" del campionato, "il presidente della Lega Pro, Mario Macalli - si legge in una nota - ha dato mandato ai propri legali di costituirsi parte civile nei confronti di tutti i responsabili per il danno di immagine subito e a tutela della regolarità dei campionati".