[align=center]Shevchenko torna al Milan[/align]
L'ucraino chiede di andare via dal Chelsea in prestito gratuito. Abramovich stavolta dice sì e accontenta anche l'amico Berlusconi. L'affare potrebbe chiudersi già domani.
MILANO, 20 agosto 2008
Ha vinto Silvio Berlusconi, anche questa volta. Erano due gli acquisti desiderati dal padrone del Milan: Ronaldinho e Andriy Shevchenko. E a questo punto anche il secondo obiettivo sembra raggiunto: perché Andriy Shevchenko già domani, o venerdì al massimo, potrebbe chiudere il suo rapporto con il Chelsea e venire a Milano per dare il via alla fase rossonera-bis.
CONTATTO - Decisivo nell'accelerazione improvvisa di una trattativa che sembrava chiusa per sempre dopo i tanti rifiuti del Chelsea, sia alla soluzione prestito ora accettata, sia al riacquisto definitivo del giocatore da parte del Milan, è stato l'incontro fra Roman Abramovich e Silvio Berlusconi, avvenuto giovedì a Villa Certosa, in Sardegna. Una visita di cortesia, la prima del miliardario russo al presidente del consiglio italiano, un pranzo con conversazione in relax che non poteva non toccare anche un argomento che stava a cuore al padrone di casa: il ritorno al Milan di quello che considera quasi un figlio.
CONTRATTO - Le richieste di Berlusconi potrebbero aver spinto Abramovich a dare il benestare al ritorno dell'ucraino a Milano, con la formula del prestito che all'inizio non era gradita neppure al giocatore. Ma a questo punto Sheva non starà troppo a sottilizzare sul tipo di contratto. D'altra parte, il Chelsea, dopo l'incontro fra i proprietari dei due club, è diventato più che malleabile: presterà al Milan il giocatore e contribuirà anche al pagamento dell'ingaggio, che si aggira sui 6,5 milioni di euro. Più o meno la stessa cifra che l'attaccante percepiva dal Milan prima di decidere, nella primavera del 2006, di cambiare club.
ESCLUSIONE - Così congegnata, l'operazione ricalca il prestito di Crespo. Ma in questo caso, non tutto è rimasto nelle mani delle due società: la voglia di Shevchenko di tornare a casa è stata decisiva, e ha subito un'accelerazione potente in questi giorni. Sabato, Felipe Scolari non ha neppure convocato Shevchenko per la partita dell'indomani con il Portsmouth. Domenica Andriy era fuori dai giochi e di pessimo umore. E' stata questo fatto la classica, ultima goccia: consapevole dell'operazione già avviata da Berlusconi in Sardegna, Sheva ha deciso di forzare i tempi, per quanto possibile.
TEMPI - Shevchenko è in Ucraina, dove oggi la sua nazionale scende in campo contro la Polonia a Lviv. Tornerà a Londra dopo la partita, poi a Milano per chiudere prima possibile questa lunga e tormentata storia. Ma ormai solo pochi dettagli lo dividono dal Milan. Fra i dettagli da definire, c'è il numero di maglia, visto che lo storico 7 di Sheva è stato assegnato a Pato. Probabile che l'attaccante prenda il 76, anno della sua data di nascita. Ma non sarà questo a fargli perdere il sonno.
IMPEGNI - "Sto bene, la partita con la Polonia per me è un test importante per capire come sto", ha detto Sheva in Ucraina. Il c.t. Mikhailicenko difficilmente lo tratterà come gli allenatori del Chelsea, anche se ha tanti giocatori giovani da provare e un nuovo ciclo da avviare con la nazionale che ha chiuso il Mondiale 2006 fra le prime otto. E poi, con la prospettiva di infilarsi di nuovo la maglia del Milan, anche pochi minuti saranno una festa.
FONTE: LA GAZZETTA DELLO SPORT