L'esigenza di accendere il pc tramite remoto nasce dalla mia necessità di un controllo fuori sede di alcuni dati. Per risparmio (sia economico che energetico) non mi era necessario tenere sempre il pc, per questo necessitavo di uno strumento che mi permettesse di accenderlo a piacimento a 200 e più km di distanza.
Vorrei innanzitutto dire che esistono svariati moti per accedere un calcolatore da remoto, due di questi sono il Wake-on-Lan (oppure il Wake-on-Wan se al posto della propria rete si usa Internet) o anche il Wake-on-Ring.
Per la prima proposta è necessaria una scheda madre che permetta tale accorgimento, una scheda di rete appositamente configurata, un pc da remoto che faccia determinate operazioni, cioè sia capace di mandare "magic packets" che la scheda di rete lontana sa riconoscere e che traduce il segnale in un accensione. Il metodo è abbastanza complicato per molti motivi, ma non impossibile: richiede necessariamente l'utilizzo di un pc per far avvenire l'accensione e in presenza di routers essi vanno settati a dovere (per quanto riguarda la parte delle porte TCP/UDP).
Il Wake-on-Ring è molto più semplice, e consiste in un corto circuito che un modem dial-up fa avvenire sulla porta COM cui è collegato in relazione ad una tensione nel filo di connessione telefonica (per esempio quando si chiama tale utenza): è necessario un bios che preveda tale opzione e necessita di linea telefonica fissa, propriamente preposta a tale a scopo a meno che non vogliate il pc si accenda ogni talvolta la vostra fidanzata chiama (e son tante le volte.........).
Tale metodo è stato da me sperimentato, con successo, ed è risultato sempre e ben funzionante.
In relazione agli inconvenienti che le due soluzioni sopra citate comportano (per la prima: connessione fissa a internet, un pc che faccia l'accensione da remoto, vari settings su schede di rete e routers; per la seconda: linea telefonica fissa apposta per questo servizio) ho deciso di inventarmi qualcosaltro........utilizzando un cellulare.
Lo scopo è molto semplice: chiamando un numero, accendo il pc....uno semplice "squillo"!
Per fare questo mi sono servito di un telefono cellulare dotato di vibrazione, fili e connettori vari, un relè a comando voltmetrico di tipo magnetico.
Scelto il cellulare (un vecchio Alcatel con i tasti scassati.......) ho provveduto a smontarlo e ho cercato subito l'organo meccanico alimentato da corrente che fa avvenire la vibrazione quando si riceve una chiamata: esso, quando il telefono squilla, è alimentato da una tensione in crescita per 3 secondi con picco di 4,6 V (misurato by tester per il mio telefono); dopo di ciò la differenza di potenziale cessa per riprendere mezzo secondo dopo.
Ho provveduto a rompere la copertura del telefono (fate attenzione che sia sempre collegabile la batteria, se no come fate!) e smontare l'organo meccanico che provvede alla vibrazione in modo da aver libero accesso ai suoi contatti elettrici, su cui dopodichè ho saldato due fili con connettore femmina in uscita.
A tale connettore è accoppiato un maschio che collega l'apparato da un relè, con caratteristica di intervento di 4V (cioè ricevendo un segnale di ingresso di 4V in un circuito primario, esegue un corto circuito, ovvero funziona da interruttore, su un circuito secondario).
Da tale connessione secondaria partono i fili che poi si andranno a connettere sui pin di PowerSW ("power switch") sulla propria scheda madre.
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In aggiunta a tutto questo ho preferito in ogni caso inserire nel circuito l'interruttore classico di accessione, ponendolo in parallelo, e sottolineo in parallelo (altrimento non funziona NIENTE) subito dopo il relè.
Uno schema esemplificativo del circuito è questo:
Attenzione, in alcuni casi non è tutto così semplice e immediato.
Innanzitutto è necessario che il segnale comando, cioè la tensione imposta al relè sul primario, abbia delle caratteristiche ben precise, che potete denotare sia dalla vibrazione quando il cellulare era montato, sia con un voltmetro posto in parello sui contatti che fornisco tensione al vibratore.
Dei segnali troppo corti (che rispondono ad una vibrazione intermittente veloce) potrebbero non essere sufficienti a far scattare il relè oltre la soglia per cui interviene e per cui è stato progettato (la tensione sale se applicata con costanza nel tempo, ovviamente un tempo breve, ma che non lo sia troppo poco se no l'interruttore automatico non la sente!).
In seconda battuta se il relè continua a far corto per troppo tempo (e anche questo è legato alla vibrazione che fa il cellulare) il pc sentirà come se voi avesse ripremuto il pulsante di accensione un'altra volta e quindi si spegne.
Da quello che ho potuto sperimentare io è emerso:
- se mantengo l'interruttore in corto (cioè continuando a tenerlo premuto anche se si accende il pc) la motherboard si spegne dopo 5 secondi.
- se dopo 5 secondi che ho premuto il pulsante per l'accendere torno a fare "il corto" il pc spegne come prima.
E' bene quindi assicurarsi la risposta dell'interruttore automatico (cioè del relè sul secondario) sia compatibile con tali fatti.....
In ogni caso mi è sempre apparso sufficiente uno squillo breve al telefono collegato al relè, di modo che la tensione della vibrazione superi la soglia, il relè scatti e il pc s'accenda. Nuovi "impulsi", non oltre i 5 secondi dal primo sono comunque ammessi....dopo tale tempo però un nuovo impulso ha l'effetto di spegnere tutto. Fateci attenzione
Dalla foto potete notare come è stato montato il tutto.
E' possibile accendere il tutto anche senza scollegare il telefono (poichè l'interruttore meccanico è stato messo in parallelo e quindi provvede lui a fare il corto), o anche smontare tutto e lasciare l'accensione al solo interrutore, come uno vuole
Dopo l'accensione del pc, per controllarlo da remoto è tutto molto semplice......basta qualche programma di desktop remoto in background come TeamViewer
Computerboy
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