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Discussione: IPv4 scompare: transizione da temere? - Passaggio ad IPv6 Inside

  1. #1
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    Exclamation IPv4 scompare: transizione da temere? - Passaggio ad IPv6 Inside

    L’ultima fase di assegnazione dei blocchi di indirizzi con il vecchio protocollo internet è partita. Alcune considerazioni



    a cura della Redazione Computerworld
    L’Internet Assigned Numbers Authority (IANA) ha assegnato due blocchi estesi di indirizzi IPv4 all’Asia-Pacific Network Information Centre (APNIC), dando il via a una norma in base alla quale l’agenzia cederà gli ultimi dei suoi indirizzi IPv4. La regola afferma che quando restano cinque grossi blocchi di indirizzi IP uno verrà dato a ciascuno dei cinque registri internet regionali del mondo. Con l’ultima applicazione all’APNIC, il numero di blocchi di indirizzi IP rimanenti scende sotto quota cinque.
    L’assegnazione dei blocchi rimanenti da parte di IANA è una questione di giorni. Dopodiché gli entri regionali non avranno una fonte superiore di indirizzi a cui rivolgersi quando assegneranno tutti quelli che controllano. Lo spazio di indirizzi IPv4 consente circa 4,3 miliardi di indirizzi internet unici, che i computer client e server usano per connettersi con Internet. Nel corso degli ultimi anni i rimanenti indirizzi IPv4 sono andati assottigliandosi, mentre l’ultima versione dell’Internet Protocol, IPv6, che ha quasi un numero illimitato di indirizzi, è ancora poco diffusa.
    Una volta che IANA avrà allocato gli ultimi suoi indirizzi ai registri regionali, Internet service provider (ISP) e imprese potranno ancora ottenere indirizzi da questi ultimi fino a esaurimento. E secondo IANA è probabile che gli ISP stiano accelerando le richieste.
    Secondo l’ultima indagine condotta da Arbor Networks cinque mesi fa, solo una frazione di un decimo dell’1% di tutto il traffico internet usava IPv6, “decisamente sotto la soglia che potevamo misurare”, spiega il Chief Scientist di Arbor, Craig Labovitz. Parte della ragione risiede nel fatto che IPv6 costa soldi e nella maggior parte dei casi non offre benefici economici, sostengono alcuni osservatori.
    Tuttavia, commenta Jason Schiller, a senior Internet network engineer di Verizon Business, sarà necessaria cooperazione per evitare che i primi utenti internet solo IPv6 rimangano tagliati fuori dalla maggior parte degli host mondiali. La sua paura è che alcuni di essi, da qualche parte, potrebbero rientrare in questa previsione se non verrà fatto nulla in un tempo che va da sei a dodici mesi.
    Questo però è improbabile che accada alle imprese nord americane ed europee, ritiene Glen Hunt, analista di Current Analysi. La ragione sta nel fatto che i principali service provider hanno ancora scorte di indirizzi IPv4 da poter dare ai propri clienti per un po’ di tempo. Inoltre, attraverso al tecnologia NAT (network address translation) su larga scala, i carrier potrebbero anche fare da ponte tra il mondo IPv4 e gli utenti che possono avere solo IPv6, continua Hunt.
    Con NAT gli utenti possono condividere un unico indirizzo IPv4 esposto su internet. Tenendo però conto che le implementazioni NAT su larga scala possono anche creare dei problemi, ammette l’analista. I sistemi che eseguono la traduzione potrebbero ad esempio trasformarsi in colli di bottiglia di fronte a troppe richieste da elaborare. Avere tanti utenti che condividono un indirizzo IPv4 potrebbe inoltre causare errori e problemi di sicurezza.
    Inoltre NAT sul larga scala potrebbe anche rendere più ardua la fase di individuazione e risoluzione dei problemi per il service provider e interferire con l’accelerazione delle applicazioni oppure sulal pubblicità mirata, qualora un inserzionista cerchi di costruire un profilo basato su indirizzo IP condiviso. “Se chi ti sta accanto è un appassionato di pesca potresti cominciare a vedere pubblicità su questo argomento”, commenta Schiller.
    [Solo gli utenti registrati possono vedere questo collegamento. ] quando verranno condotti test da parte di alcuni dei principali attori del web per verificare il funzionamento corretto delle proprie infrastrutture e servizi con il nuovo protocollo. (mg)
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  2. #2
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    secondo me non ci saranno molti problemi. vediamo intanto il prossimo 8 giugno come "reagirà" la rete ;)

  3. #3
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    Infatti, il vero test avverrà l'8 Giugno con una prova di utilizzo dell'ipv6. Anyway, per gli user normali come noi non cambierà niente, visto che sarà sempre il provider ad effettuare la traslazione da ipv6->ipv4, almeno fino a quando tutti gli ipv4 saranno finiti sul serio, cosa che non accadrà a breve

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