Il publisher californiano Electronic Arts, leader nel mondo insieme (o dopo...) Activision Blizzard, ha manifestato, tramite le parole del CEO John Riccitiello, una certa qual delusione per l'ultima line-up di videogiochi, che nei piani iniziali doveva risultare vincente (le speranze erano riposte in titoli quali Dead Space, Need for Speed Undercover, Mirror's Edge e così via), ma che invece si è rivelata per nulla soddisfacente.
Adesso EA si trova a dover fare i conti con la situazione in cui certamente non si voleva trovare; in pieno periodo di crisi economica mondiale infatti, le vendite sperate (e mai avvenute) costringono Riccitiello ad una decisione scontata e drastica, ovvero il licenziamento di un determinato numero di dipendenti per far fronte alle perdite dell'azienda.
La cosa non andrà tuttavia ad intaccare i vari titoli EA, anche perché (tanto per fare un esempio) sarebbe praticamente impossibile cancellare all'improvviso una serie come Need for Speed che, nonostante non se la passi più tanto bene come un tempo, resta una delle più floride del colosso di Redwood.
Gli analisti però hanno già ben inquadrato i due maggiori "imputati" delle mancate vendite, che sarebbero proprio Need for Speed Undercover e Mirror's Edge; quest'ultimo anzi non poteva partire peggio, visto che aveva la responsabilità di insidiarsi nel mercato in qualità di vera e propria serie videoludica (forse una trilogia, il seguito comunque è già stato annunciato) ispirata ad una nuova proprietà intellettuale.
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