Originariamente Scritto da R4z3RGuida al Watercooling:
Raffreddare a liquido il vostro pc
Parte 1: Le Basi
Il raffreddamento a liquido per PC sta diventando molto popolare negli ultimi tempi tra gli utenti appassionati, spesso in cerca di maggiori performance in overclock oppure una maggiore silenziosità del sistema o ancora per esigenze estetiche di modding.
La maggiore difficoltà del watercooling è la procedura di installazione che potrebbe in alcuni casi scoraggiare l’utente finale. Perciò molti scelgono di non occuparsene acquistando un impianto watercooling all-in-one già assemblato di marche come Koolance, Corsair, Zalman, Swiftech, Thermaltake ecc.
Alcuni di questi kit possono avere delle qualità costruttive accettabili ma non sono molti e personalmente li sconsiglio per svariati motivi:
1) rapporto qualità prezzo non molto buono, in particolare aziende come Zalman si fanno strapagare i loro kit in virtù del marchio
2) prestazioni in molti casi davvero scarse: capita che i tubi utilizzati in questi impianti abbiano diametri interni intorno a 6-8mm (davvero da puffi, considerando che buoni tubi da water sono intorno i 12mm) per non parlare di pompe che spesso sono rumorose e con portate ridicole (i produttori riportano solo i l/h ma non la prevalenza, fattore importantissimo perché pompe con alta prevalenza tenderanno sottosforzo ad avere portate simili a quella di riferimento a vuoto, invece TT per esempio usava pompe con prevalenza inferiore a 1m il che si traduce in portate inferiori ai 40l/h)
3) spesso questi produttori hanno la brutta abitudine di accoppiare Waterblock o radiatori in rame e alluminio, il che comporta un evitabile processo di corrosione galvanica e un irrimediabile deterioramento dell’impianto
In questa guida non voglio dirvi esattamente che kit o componenti utilizzare, mi limiterò a fornirvi le basi per fare una scelta consapevole e costruire il vostro impianto di watercooling.
Prima di andare dritti al punto vi comunico che potete aprire tranquillamente dei thread di richieste e chiarimenti per quanto riguarda ciò che è riportato nella guida, e come ultimo appunto (che non tutti paiono capire) sappiate che l’ordine in cui disponete i vostri componenti non influenza minimamente le prestazioni del vostro impianto, potete disporlo come meglio vi aggrada e come meglio si integra nel vostro case, fintanto ovviamente che la vaschetta si trova appena prima della pompa.
Per iniziare andiamo a esaminare brevemente i vari componenti di un impianto watercooling, che gli americani chiamano “loop”:
[Solo gli utenti registrati possono vedere questo collegamento. ] (pezzo che raffredda direttamente il processore)
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[Solo gli utenti registrati possono vedere questo collegamento. ] (solitamente acqua distillata) [Solo gli utenti registrati possono vedere questo collegamento. ] (uv, anti alghe ecc..)
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8. Fascette, clip e altri accessori
[Solo gli utenti registrati possono vedere questo collegamento. ] (aggiungetelo se vi interessano maggiori performance anche sulla vga, seppure sappiate che la gpu è meno sensibile della cpu alle basse temperature, sconsigliato ai novizi)
[Solo gli utenti registrati possono vedere questo collegamento. ] (generalmente per chipset, ma anche per mosfet, southbridge, e addirittura ram o hard disk)
Ora una breve descrizione dei pezzi e della loro funzione:
1. CPU waterblock:
Il CPU waterblock è la pietra angolare di un sistema di raffreddamento a liquido. Generalmente costruito in rame (in alluminio solo in certi, sconsigliatissimi, sistemi all-in-one, vi vorrei ricordare quanto detto sopra inerentemente alla corrosione galvanica se si mette nello stesso impianto alluminio e rame..) ha la funzione di raffreddare la vostra cpu, cuore del sistema, ed è costruita con tecniche in molti casi totalmente differenti che possono portare a differenze davvero evidenti soprattutto tra prodotti di generazione precedente (a canaline) contro gli ultimi ritrovati (micropin, turbolenza ecc.), la differenza raggiunge in certi casi svariati gradi di differenza T acqua.
E’ presente inoltre un ulteriore distinzione tra waterblock di tipo “chiuso” (storm, a.c.s.), che comportano generalmente una forte perdita di pressione e necessitano di pompe potenti, e quelli del tipo “aperto” (dangerden, dtek fuzion senza washer), da notare come non esista una netta prevalenza di una delle due famiglie anche se la mia personale preferenza va ai secondi per la possibilità di avere anche un wb gpu dello stesso tipo senza dover forzare la pompa.
2. Pompa:
Anche la pompa costituisce un fattore determinante per le prestazioni del vostro sistema di raffreddamento, dato che un buon flusso nel vostro sistema è essenziale ai componenti per funzionare correttamente e in modo efficiente. Pertanto, è necessario assicurarsi di scegliere correttamente quanto si decide quale pompa inserire nel proprio sistema.
Vi è una vasta gamma di pompe sul mercato, diversi tipi di tubi a seconda del diametro interno e esterno (non è l’unico parametro da considerare ma ne parleremo più approfonditamente nella sezione apposita).
Vado a mostrarvi i principali tipi di pompe e le differenze tra di esse.
Prima di parlare dei diversi tipi di pompe voglio evidenziare l’importanza di un fattore che molti alle prime armi trascurano, come accennavo prima infatti seppure sia comunemente la portata la caratteristica di una pompa che viene maggiormente considerata ciò è un grosso errore, infatti il parametro più importante è la prevalenza (o la pressione di uscita della pompa) esso è misurato in metri e indica l’altezza del getto d’acqua prodotto dalla pompa a vuoto. Perché questo parametro è così importante? L’impianto che andremo a costruire non è infatti ideale e a causa di restrizioni, curve, wb ecc oppone una certa resistenza al passaggio dell’acqua, la prevalenza è direttamente proporzionale alla capacità della pompa di produrre la portata specificata anche in condizioni di resistenza idraulica del circuito.
In pratica?
In pratica una pompa con 500l/h di portata dichiarata e prevalenza inferiore al metro, in un circuito farà fatica a superare gli 80l/h circa generalmente, mentre una pompa con la stessa portata ma una prevalenza intorno ai 4m riuscirebbe ad arrivare comodamente a 200l/h (limite minimo consigliato generalmente per una buona efficienza dei waterblock); in conclusione state lontani dalle pompe con bassa prevalenza (inferiore ai 3m) o addirittura da pompe in cui la prevalenza non è dichiarata nelle specifiche.
C'è anche un altro fattore da tenere in considerazione quando si acquista qualsiasi pompa, seppur meno importante dei due considerati sopra. Si tratta del Thermal Dump o per i profani, la quantità di calore (espressa in Watt) che la pompa scarica nell’acqua.
A seconda del tipo di alimentazione infatti le pompe sono classificate in due categorie: a 220v (vecchia generazione) che scaricano quantità di calore importanti, tra i 8-50w, e pompe a 12v collegate direttamente ai molex pin dei nostri alimentatori pc (nuova generazione) che invece ne scaricano solo 7-20w.
Negli ultimi anni sono diventate molto popolari e hanno praticamente monopolizzato il mercato le pompe a 12v a causa delle loro eccellenti prestazioni, consumi e dimensioni contenute e silenziosità accettabili, per non parlare della comodità di non dover usufruire di un alimentatore ulteriore per alimentarle o di un relè che la accenda in concomitanza con l’accensione del computer (le 12v essendo collegate all’alimentatore si accendono ovviamente automaticamente).
Le pompe a 220v variano da dimensioni molto minute (come la Eheim 1046) a di grandi dimensioni (come la Iwaki MD-20). Anche se possono raggiungere buone prestazioni nel watercooling hanno generalmente basse pressioni di uscita e anche per questo motivo consiglio ulteriormente le 12v.
Eccezione alla regola, la generazione di pompe iwaki, di dimensioni generose che attualmente coi suoi 10m di prevalenza e 1200l/h di portata è la più potente pompa per watercooling esistente (disponibili anche in versione 24v)..un solo consiglio, se usate queste pompe fascettate bene con doppi giri i tubi, rischiate che ve li strappi dai raccordi :D
Negli ultimi tempi tutte o quasi le pompe prodotte sono a 12v (Esempio di DDC: Link, oppure MCP665: Link) e possono essere facilmente reperite nei negozi di materiale per watercooling, in generali i vantaggi di queste pompe come dicevo prima sono dimensioni compatte, silenziosità e bassissimo thermal dump.
Possono anche essere sovra-alimentate a 14v per aumentare ulteriormente la velocità di rotazione del rotore e le prestazioni, anche se conseguentemente aumenterà in modo sensibile la rumorosità e il thermal dump.
Per aumentare le prestazioni di queste pompe si possono inoltre disporre in serie, sommando linearmente la prevalenza e aumentando conseguentemente la portata in un impianto strozzato, spesso questò miglioramento si aggira tra il 50-100%
3. Radiatore:
Il radiatore è una parte essenziale in un sistema di watercooling e costituisce lo scambiatore di calore che cede i watt scaricati dai componenti nell’acqua, attraverso le alette e canaline nell’aria, aiutato dallo spostamento dell’aria generata dalle ventole.
I radiatori sono disponibili in diverse forme e dimensioni. Alcuni sono migliori di altri ovviamente, e ciò dipende dalla densità e disposizione delle fins (alette) e naturalmente dai materiali utilizzati (anche tra quelli in rame si utilizzano materiali di giunzione per alleggerire e per diminuire il costo che possono marginalmente influenzare le prestazioni).
Ci sono due tipi di radiatori che vengono comunemente utilizzati in configurazioni watercooling. Il primo è costituito dai radiatori specifici per questo utilizzo, generalmente progettati per ospitare fan da 120 millimetri (alcuni anche da 160mm, quindi 120mm tramite convogliatore).
Il secondo gruppo o “Heatercores” e sono i radiatori generalmente utilizzati nelle installazioni moto-auto, e adattati alle esigenze del watercooling, li sconsiglio però data la loro progettazione mirata all’utilizzo con pompe e condizioni differenti (sono anche abbastanza restrittivi), sono quindi meno efficaci nel trasferimento di calore, soprattutto con ventole comuni a 12v da pc e inoltre spesso hanno bisogno di essere adattati.
I radiatori si possono generalmente assommare a due categorie differenti: "Low Noise" e "High Noise" (cioè basso e alto rumore), queste due categorie derivano dalla predisposizione dei radiatori ad essere utilizzati con ventole a basso o alto regime di rotazione (di qui il rumore).
I radiatori definiti come “low noise” hanno generalmente una bassa densità delle fins (alette) per una bassa restrizione del flusso d’aria e analogamente al flusso di acqua, la profondità invece è sensibilmente più elevata (10-20% più spessi) ovviamente per compensare la bassa densità di alette.
Viceversa i radiatori “high noise” sono indirizzati ad un pubblico di appassionati alla ricerca di prestazioni piuttosto che silenziosità, hanno infatti un alta densità di alette (anche se non sempre sono molto più restrittivi per il flusso d’acqua rispetto a quelli a bassa densità) e sono ottimizzati per funzionare al meglio con ventole che producono oltre 60-80cfm (generalmente verso i 2000rpm) e una buona pressione, quindi generalmente i modelli 120x38mm (scythe ultra kaze)
Il mio consiglio è di scegliere il radiatore più adatto alle proprie esigenze a secondo del proprio obiettivo che può appunto essere prestazioni piuttosto che silenziosità.
Per un idea più approfondita delle due categorie vedi sezione specifica.
I radiatori sono disponibili in diverse dimensioni: singolo 120mm, singolo 160mm, doppio 120mm, triplo 120mm e quadruplo 120mm (esistono poi dei radiatori multipli assommabili tra gli heatcores)
Il dimensionamento si riferisce al numero di fan e dimensione delle stesse che possono essere montate.
Suggerisco il 120.1 come minimo per un loop solo cpu, un 120.2 come minimo per cpu e vga (generalmente se non esageratamente oc o modelli dhe dissipano troppo), i 120.3 e 120.4 per prestazioni superiori.
Una regola di base per capire se il nostro radiatore è sottodimensionato è misurare il delta termico (differenza) tra la temperature ambientale e l’acqua all’uscita del radiatore, generalmente deve stare al di sotto dei 10°, anche se nei radiatori efficienti viene ridotto a 3-5° (quelli che utilizzano al tecnologia a celle piatte per esempio).
Come ultimo consiglio vorrei evidenziare l’importanza del convogliare i radiatori e di utilizzare le ventole in estrazione, questi due semplici accorgimenti possono migliorare in modo sensibile il rendimento dei radiatori specialmente quando vengono messi alla frusta da alte quantità di calore scaricate in acqua, vi sconsiglio però di realizzare da soli i convogliatori a meno che non siate esperti ma di acquistarli (se ne trovano a circa 10€ per ventola singola) poiché una mala realizzazione con perdite di aria vanifica quasi completamente i benefici del convogliatore, e infine quando possibile è conveniente far in modo che il radiatore riceva l’aria fresca proveniente direttamente dall’esterno del case e che l’aria calda venga altrettanto direttamente espulsa (la situazione migliore a mio avviso è ad esempio quella che si ottiene montando il radiatore nella zona bassa e traforata del case Silverstone Temijin TJ07)
4. Tubi:
Nei paesi anglosassoni i diametri interni ed esterni dei tubi vengono indicati in pollici, misure comuni (Terminologia: ID = diametro interno, OD = Diametro esterno):
3/8” ID 1/2” OD = 9,5mm ID 12,7mm OD
7/16” ID 5/8” OD = 11mm ID 15,8mm OD
1/2” ID 3/4” OD = 12,7mm ID 19mm OD
Mentre nei paesi europei le misure più comuni (e consigliate in ogni caso) sono 10, 12, 14mm di diametro interno e fino a 17mm circa di diametro esterno
I tubi sono sicuramente un elemento del sistema molto importante e assolutamente da non sottovalutare, sia in fase di scelta che di montaggio, un tubo con raccordo che perde potrebbe danneggiare irrimediabilmente le componenti del vostro pc (usare solo H2O distillata può diminuire parzialmente il rischio che in caso di contatto frigga i componenti).
Un altro problema invece che potrebbe affliggere i vostri sistemi è la strozzatura dei tubi, causata da curve troppo strette in rapporto alla durezza del tubo (proporzionale allo spessore e al fattore di durezza dello stesso, per approfondimento vedi sezione apposita).
Sono due i tipi principali di tubi reperibili facilmente e a prezzi non troppo elevati: Crystal (negli States si trova un analogo, Clearflex o Masterclear), economico e caratterizzato da un ottima trasparenza (ne può perdere un po’ dopo utilizzo), ma anche un po’ duretto e poco flessibile, specialmente tende ad indurirsi a contatto con l’aria dopo un certo periodo di tempo (far bollire il tubo in acqua per alcuni minuti per recuperare la flessibilità); Silicone, tubo un po’ più costoso del crystal e sicuramente meno trasparente, ma più malleabile e flessibile, meno soggetto alla strozzatura e con un migliore “grip” sui raccordi (consiglio comunque di fascettarli per sicurezza).
E’ disponibile inoltre nei negozi specializzati americani un tubo di derivazione da Laboratorio e pompe ad uso medico (o comunque in condizioni totalmente asettiche), esso è il famoso Tygoon, disponibile in numerossissimi diametri e soprattutto tipi (si va dal Tygoon trasparente modello R-3603, a modelli totalmente neri e resistenti agli uv R-3400, oppure tubi Silver specifici per l’utilizzo medico), le sue caratteristiche sono un ottima flessibilità, paragonabile o superiore al silicone, ottima resistenza del materiale e un ottima trasparenza (R3603), l’unica nota dolente è il prezzo, per averlo molto probabilmente dovrete farvelo spedire dagli states a prezzi intorno ai 3-4$ per 25cm.
5. Refrigerante:
L’unico veramente consigliato è sicuramente l’acqua distillata (migliore di quella deionizzata per esempio), per diversi semplici motivi, è relativamente poco conduttiva se paragonata alla normale acqua da consumo o quella del rubinetto, non macchia tubi, vaschette ecc. e è piuttosto economica. Non c’è alcun bisogno di aggiungere alcun additivo a meno che non lo vogliate, in quanto anche quelli definiti non-conduttivi hanno in realtà una conduttività moderatamente superiore a quella dell’acqua distillata e possono macchiare come accennavo prima.
Da evitare assolutamente di usare alcool per qualsiasi motivo, causa danneggiamento nelle pompe e nelle vaschette in plexyglass.
5a. Additivi:
Ci sono vari tipi di additivi che possono essere aggiunti all’acqua disponibili o già pronti e miscelati oppure in dosi concentrate, li possiamo divedere per finalità tra: additivi per ridurre l’effetto di corrosione galvanica, anti-alghe, anti-congelamento e uv reactive ad uso esclusivamente estetico.
Per quanto riguarda il primo gruppo la necessità non si dovrebbe neanche presentare in quanto se avete seguito i consigli di questa guida avrete evitato di mettere nello stesso impianto parti “bagnate” (intendo a contatto con l’acqua, non importa quindi per esempio se l’albero di una pompa è di alluminio se non viene a contatto con l’acqua) sia in rame che in alluminio.
Il problema delle alghe riguarda spesso i sistemi a cui non viene cambiata l’acqua da molti mesi, esistono delle sostanze alghicide che ritardano il fenomeno (oppure i tubi Silver tygoon di cui si parlava nella sezione precedente) ma non sono soluzioni definitive, per cui il consiglio è di ripulire bene le parti dell’impianto prima di metterlo in funzione, utilizzare l’acqua distillata e cambiare periodicamente l’acqua quando diventa torbida (4-6 mesi, ma può variare in base a diversi fattori come pulizia dell’impianto, esposizione alla luce e all’aria ecc)
Polypropylene Glycol e Ethylene Glycol fanno parte del gruppo degli additivi anti-congelamento e sono sostanzialmente gli stessi utilizzati per i radiatori delle auto, anche in questo caso a meno che a qualcuno di voi non venga l’insana idea di tenere il computer a svariati gradi sotto lo zero ne sconsiglio l’utilizzo, in quanto conducono elettricità (la conduttività è comunque bassa ma c’è), sono leggermente tossici (no non morirete a meno di berne diversi litri, però potreste avere dei leggeri problemini intestinali :D) e conducono meno calore della pura e semplice acqua.
L’ultimo gruppo ma sicuramente il più interessante (e ragionevole oserei dire) racchiude tutti quegli additivi coloranti che hanno una mera funzione estetica, come ricordavo o pronti oppure presenti in dosi concentrate da diluire, possono anche essere del tipo uv reactive (presentano una luminescenza molto cool se esposti ai nostri cari neon uv), siate molto accorti nella scelta magari basandovi su esperienze di conoscenti poiché oltre alla leggera conduttività elettrica alcuni liquidi perdono rapidamente la propria capacità di reazione agli uv e macchiano anche in modo definitivo le nostre vaschette in plexyglass a vista.
Tra quelli già testati consiglio la serie feser one o view di Feser, che da quanto risulta da esperienze dirette non macchia e dona un effetto cromatico di buon livello.
6. Vaschetta e T-Line:
La funzione della vaschetta/serbatoio è semplicemente quella di contenere la massa maggiore del liquido in circolo nel nostro sistema rimuovendo tramite spesso un apposito [g]deflettore[/g] le bolle d’aria che si formano e rimangono intrappolate nei tubi, esse infatti possono portare a rumorosità della pompa, decadimento delle prestazioni di raffreddamento e persino alla rottura della stessa pompa.
Attraverso la vaschetta possiamo effettuare le operazioni di riempimento e rabbocco del sistema. E’ inoltre importante che essa sia posizionata nel posto più alto possibile e tassativamente collegata direttamente all’ingresso della pompa, il dislivello tra vaschetta e pompa permette di sopperire alla scarsa capacità di risucchio della pompa che può così venire correttamente alimentata, teniamo presente che l’acqua una volta arrivata nella vaschetta non è più sotto pressione e l’unica spinta a cui sarà sottoposta (a parte il debole risucchio della pompa) è la forza di gravità.
Non vi è praticamente differenza di prestazioni tra le varie vaschette in quanto esse differiscono sostanzialmente solo per due caratteristiche: il diametro dei raccordi in uscita/entrata, che vorrete avere presumibilmente più ampi possibile in modo da ridurre al minimo l’attrito idrodinamico del sistema, e la dimensione e capacità stessa del serbatoio, quest’ultima caratteristica influenza semplicemente la crescita della curva termica del sistema, in quanto un sistema con poca acqua subirà gli sbalzi di temperatura in modo più repentino rispetto a un sistema con molta acqua anche se ciò non influenza la temperatura finale di equilibrio.
La T-Line, o Tubo a T, molto utilizzato soprattutto dai modders d’oltre oceano, consiste semplicemente in un tubo montato su raccordo a T tappato, che viene utilizzato quando c’è necessità per le operazioni di rabbocco/spurgo del sistema, la comodità sta nel non occupare praticamente spazio o bay interni, e nel prezzo irrisorio del tubo, oltre che dalla possibilità di collegarlo tramite foro alla paratia superiore del case per poter intervenire anche dall’esterno senza aprire la paratia laterale del case, inoltre non essendoci perdite di pressione per ingresso nella vaschetta le prestazioni della pompa sono leggermente superiori; il rovescio della medaglia è che non avendo una vaschetta (meglio se con deflettore) il processo di smaltimento delle bolle diventa estremamente lungo, anche svariati giorni a sistema acceso.
7. Ventole:
Dato che se state pensando di passare ad un impianto a liquido suppongo abbiate già avuto a che fare con l’Aircooling vi rimando alla sezione specifica con i test effettuati dagli utenti di XS su parecchie ventole, e vi faccio solo un appunto piuttosto ovvio, e cioè che se utilizzate dei radiatori slim quindi sottili e con le lamelle dense (ad esempio il black ice extreme oppure lo stealth) vi conviene puntare su delle ventole con spessore 38mm tipo le ultra kaze di scythe perché hanno un ottima pressione che permette di avere buone prestazioni in questi frangenti.
8. Fascette, clip e altri accessori:
In linea teorica i raccordi sono fatti per assicurare il tubo (se della misura giusta) senza perdite alcune, è però sempre consigliabile stringerlo al raccordo con delle fascette per prudenza..meglio 10cent di fascetta che 500€ di hw bruciato da una goccia di liquido.
Ce ne sono di tanti tipi: di nylon, di plastica, di metallo, uv reactive e compression fittings; generalmente vanno bene tutti ma mi soffermerei in particolare sulle fascette di metallo e sui compression fittings.
Personalmente sconsiglio le prime, cioè le fascette di metallo, in quanto una fascetta di plastica è più che sufficiente e soprattutto a differenza di quella in metallo non rischia di rovinare permanentemente il tubo.
Per quanto riguarda i compression fittings essi sono un genere di raccordo che si sta diffondendo parecchio negli ultimi tempi soprattutto tra gli entusiasti del watercooling per alcune ovvie ragioni,
Pro:
- sono esteticamente accattivanti
- per loro natura non hanno bisogno di fascette in quanto comprimono il tubo con una corona circolare assicurandolo al raccordo e prevenendo qualsiasi possibilità di perdita
Contro:
- prezzo piuttosto elevato (7-8€ il singolo pezzo)
- hanno una dimensione ben precisa determinata dalla necessità di stringere perfettamente il tubo con la corona circolare, se volete quindi cambiare diametro dei tubi oltre ad essi dovrete buttare anche tutti i compression fittings (e il costo non è trascurabile)
Ricapitolando il consiglio che vi do è di fascettare SEMPRE il vostro sistema per essere sicuri di non avere problemi.
[Solo gli utenti registrati possono vedere questo collegamento. ]9. Waterblock GPU:
Il waterblock per il vostro chip grafico è un opzione che probabilmente gli smanettoni con un po’ di esperienza (oltre che con voglia e pecunia) e un radiatore che possa reggere il carico in watt aggiuntivo della GPU vorranno aggiungere al loro sistema di raffreddamento, considerate sempre che GPU di ultima generazione superano facilmente in watt anche le cpu quad core (anche di due volte).
C’è un particolare da premettere, i chip grafici sono molto meno suscettibili delle cpu al cambiamento di temperatura quindi non aspettatevi grandi risultati in oc, può darsi anche che prendiate a malapena 10mhz dove magari con la cpu ne avete guadagnati 500 stabilmente, mettere a liquido la gpu ha senso guindi nell’ottica del silenzio per non avere la ventola della scheda oppure per una questione di look del vostro sistema.
Se volete aumentare le potenzialità di overclock della vostra GPU dovete affiancare una Vmod hw al vostro waterblock (solo a liquido è possibile raffreddare efficacemente una gpu overvoltata), questa è una soluzione ovviamente da effettuarsi solo se esperti in quanto comporta la perdita permanente della garanzia e il rischio di friggere la scheda..sconsigliata se il vostro obiettivo è solo quello di guadagnare 2fps a crysis.
Addentrandoci nei modelli di waterblock disponibili sul mercato essi si dividono principalmente in due filoni di cui esamineremo vantaggi e svantaggi: i waterblock tradizionali e i fullcover.
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Pro:
- prezzo contenuto
- superiori capacità di dissipazione
- tendenzialmente poco restrittivi verso il flusso d’acqua (dtek gpu per esempio fa eccezione essendo molto restrittivo)
- riutilizzabili per svariate serie di schede (a patto che abbiano una disposizione delle viti di ancoraggio compatibile, es: serie nvidia 7-8-9)
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- necessità di moduli aggiunti per il raffreddamento delle ram (che spesso tendono a staccarsi)
- minore capacità di dissipazione di elementi di alimentazione e g-ram
Fullcover:
Pro:
- raffreddano contemporaneamente anche alimentazione e memorie senza bisogno di moduli aggiuntivi
- estetica accattivante
Contro:
- non riutilizzabili con altri modelli di schede
- prezzo piuttosto elevato
- tendenzialmente restrittivi verso il flusso d’acqua
- leggermente meno performanti dei monoblock per gpu
Quale delle due tipologie scegliere sta a voi a seconda di ciò che cercate esattamente.
10. Altri Wb:
Per i più “assatanati” :D e spendaccioni sono disponibili wb per praticamente tutte le parti del pc, dal chipset al southbridge, dai mosfet alla ram e dagli hdd all’alimentatore (ebbene si esistono anche alimentatori predisposti per essere raffreddati a liquido), ma le motivazioni possono difficilmente essere ricondotte a bisogno di performance che nella maggior parte dei casi sono inesistenti o risibili, quanto piuttosto a ragioni estetiche di modding o di silenziosità.
L’unico waterblock che può avere parzialmente effetti sull’overclocking è il Wb applicato a raffreddamento del northbridge chipset, che può aumentare la stabilità in caso di forti overvolt applicati allo stesso (generalmente quando si utilizzano per esempio raffreddamenti estremi vd lN2 o CO2 solida) anche se una buona pasta termica e una ventola ad alte prestazioni puntata direttamente sul dissipatore del chipset permette risultati paragonabili con il minimo dello sforzo.
Conclusioni:
Questa guida introduttiva vuole solo essere tale, e se vi avvicinerete a questo affascinante mondo, scoprirete che c’è ancora tanto da capire, tanto da sperimentare e soprattutto tanto con cui divertirsi che in una semplice guida non si può facilmente esprimere.
Per dare un ultimo paio di direttive generali sappiate che ci sono poche e semplici regole da seguire per costituire il nostro impianto a liquido:
1. l’ordine dei componenti dovrebbe essere:
- pompa-->radiatore-->Wbs-->Vaschetta-->pompa
- pompa-->Wbs-->radiatore-->Vaschetta-->pompa
Insomma con la vaschetta sempre nel punto più alto del sistema e appena prima della pompa, e con il radiatore che può essere messo o prima o dopo i waterblocks (la situazione ideale sarebbe prima)
2. avere la lunghezza minore possibile dei tubi nell’impianto con il diametro interno tra i 10-14mm per aver la minore resistenza idraulica possibile e consentire un buon funzionamento della pompa e alte portate ai wb
3. evitare il più possibile curve a 90° e se possibile sostituirle con curve anche ampie dei tubi o per lo meno utilizzare preferibilmente raccordi in ram con diametro ampio.
Detto questo cominciamo a divertirci col nostro impianto!! :D
RzR