Ero a casa di amici, c'era una bella donna, sulla quarantina, con accanto un ragazzo della mia età che non la lasciava un attimo da sola.
Mentre eravamo intenti a sorseggiare allegramente il terzo (o quarto? dettagli!!!) litro di bevanda apparentemente (e pesantemente, aggiungerei) alcolica, mi giro verso di lei e dico: "ma di tanti ragazzi che girano proprio con uno stupido del genere dovevi stare?"
Alchè, forse ammorbidita dal basso tasso di emoglobina nell'alcol, mi guarda sorridente e mi fa: "non l'ho scelto io, lui è mio figlio, e non è affatto stupido, credimi!"
Non sono sicuro che abbia terminato la frase con la parola "credimi" intento com'ero a infilarmi tra lo schienale e la spalliera del divano, potrei aver frainteso, ma alla fine ciò che conta è che nell'aria si respirava odore di concime biologico umano.