Racconto l’esperienza che mi è capitata pochi giorni fa in noto negozio di elettronica che chiameremo “Dollaronics”
Io e un mio amico, che chiameremo “Mimmo”, ci rechiamo al negozio per l’acquisto di un DVD recorder con HDD. Si di fermarci ad un taglio di 160GB e di non superare i 200€.
Arrivati dinanzi allo scaffale do un rapido sguardo a tutta la merce e mi soffermo in particolare su tre modelli che corrispondevano alle richieste: un Toshiba e due Samsung.
Dopo una attenta lettura dei cartellini e uno sguardo più approfondito alle macchine opto per il Samsunh HR-753 per 199€ e vado a chiamare il commesso.
Il commesso, un ragazzo molto giovane e poco più grande di me, che si rivelerà un amabile chiacchierone, mi fa osservare che quello esposto era l’ultimo e che per quel modello non si poteva far altro che prendere la macchina posta sullo scaffale.
Premetto che ho già fatto questo tipo di acquisto, manco a farlo apposta per il mio amato DVD-REC Sony pagato allora ben 450€ in una nota catena di informatica (Medi@wrld) e su cui ho risparmiato un bel cinquantone solo per il fatto che fosse esposto (e in nessun modo rovinato). Questa volta invece il commesso non era disposto a praticare alcuno sconto, e anzi in modo abbastanza arrogante mi dice che della politica degli altri negozi loro non hanno a che fare. Secondo lui il prodotto doveva essere in qualche modo rovinato per essere valutato ad un prezzo più basso. Il mio amico Mimmo (occhio di lince) coglie la palla al balzo e gli espone come il prodotto effettivamente avesse una bella rigozza sulla parte superiore del chassis. Incredulo il commesso accetta di fare uno sconto del 5%, tuttavia noi non contenti pretendiamo il 10% di sconto (che sarebbero 19€in questo caso). Dopo un consulto con il direttore procediamo all’acquisto: tuttavia all’atto di preparare la bolla il commesso NOTA con grande nostra felicità che il prezzo esposto fosse sbagliato e che nella loro rete il prodotto risultasse costare 189€ -> per 170€ e andiamo in cassa con la bolla e il prodotto, paghiamo in contanti, riceviamo lo scontrino e ce ne andiamo soddisfatti. :D
Una volta casa proviamo subito il nuovo acquisto e amaramente costatiamo che il cassetto del DVD non esce fuori, che la cerniera destra del frontalino del carrello era rotta e quindi abbastanza imbufaliti ci rechiamo di nuovo al negozio (che dista un 10 minuti di auto).
Una volta sul posto ci dicono che per il cambio bisogna rivolgersi al commesso che ha proceduto all’acquisto, quindi ci prepariamo alla ricerca della nostra cara faccia di bronzo. Dopo un 5 minuti lo troviamo indaffarato nel magazzino, gli esponiamo il problema e discutiamo per la risoluzione del disguido.
Dopo una breve conversazione tattica tra me e Mimmo decidiamo di non richiedere i soldi indietro ma di optare per il modello Samsunh HR-750 che si trovava esposto proprio affianco a quello preso da noi precedentemente al costo di 199€ anch’esso.
Comprovata l’assenza di danneggiamenti tuttavia non c’erano le basi per applicare al nuovo modello lo stesso prezzo di prima, e dopo una piccola discussione con il direttore alla cassa si decide di procedere all’acquisto per 190€ poiché il modello era del 2006: quando la cassiera passa il DVD-REC in cassa scopre che esso non viene 199€ MA 159€, e con nostra grandissima felicità acquistiamo ricevendo indietro la differenza.
Poiché nella discussione alla cassa non avevamo ancora portato il prodotto, ci rechiamo dal commesso che visto il pagamento si affretta verso il magazzino e prende l’imballo: stavolta però per non saper né leggere né scrivere gli chiediamo espressamente di provarlo dinanzi a lui.
Dopo una primo No secco di lui, e dopo alcune scusanti tirate fuori riusciamo insistentemente a collegare l’apparecchio ad una presa di corrente e per prima cosa manco a dirlo proviamo il corretto funzionamento del cassetto del DVD.
Costata da parte mia la totalmente ignoranza in materia del commesso (“O guarda sta caricando dobbiamo aspettare non vedi che c’è qualcosa che si muove qua dentro, metti la mano” – “Ma scusa è l’hd che gira…” – “No, no, sta caricando la demo…” ) il prodotto non convince né noi né lui e in pochi minuti lui sbotta e ci consiglia di cambiare tutto di nuovo e di prendere quel nuovo LG messo lì in offerta a 169€, che lui osanna e benedice e reputa di gran lunga migliore.
Messi alle corde e tremendamente frustrati, viste le identiche caratteristiche il prezzo di differenza minimo, riandiamo in cassa stavolta accompagnati da lui stesso con in braccio un prodotto nuovo e imballato.
Ormai stufi anche quelli della cassa, tuttavia speranzosi di finirla al più presto, passano il prodotto: e in quel frangente ho visto il TERRORE negli occhi della cassiera.
Dopo un primo momento di totale confusione e farfugliamenti, la donna blatera che il prezzo (scritto a caratteri CUBITALI sull’espositore e in offerta) era SBALLATO: il prezzo giusto era 229€.
Momenti di panico riempiono tutto l’ambiente e si preferisce chiamare il direttore per chiarimenti; egli in solidarietà con la cassiera esegue una breve ricerca nel loro database e scopre che lo stesso prodotto aveva DUE PREZZI DIVERSI. Preso dal nervosismo, afferra il telefono in mano e chiama qualcuno che lo potesse tirar fuori da quel “cul de sac”.
Dopo una discussione di cui non sono riuscito a sentire le parole, si scopre che il prodotto da noi preso in considerazione aveva l’interfaccia HDMI (che peraltro era scritto anche sul cartellino) e per questo motivo costava 229€, mentre il modello senza l’interfaccia, non presente in negozio, aveva come prezzo di mercato i famosi 169€.
Ormai deluso e arrabbiato, in prima persona riferisco, per conto del mio amico, al direttore di rivolere IMMEDIATAMENTE i soldi indietro.
Consapevole di una tremenda figuraccia e di aver reso la nostra (ma anche la sua) giornata ormai pessima, il direttore decide di salvare la faccia e ci fa procedere all’acquisto per 169€, mettendo di tasca sua il rimanente.
Arrivati a casa, con una mano sul telecomando e una sulle “ ” finalmente proviamo il nostro acquisto e funziona tutto alla grande.
Morale della favola: quando potete PROVATE SEMPRE LA MERCE IN LOCO ALL’ATTO DELL’ACQUISTO e usate il vostro eloquio per garantire il rispetto dei vostri diritti di acquirente.