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I due sviluppatori di ArmA 3 detenuti in Grecia sono finalmente liberi

Il caso di Ivan Buchta e Martin Pezlar, dipendenti della software-house ceca Bohemia Interactive, si è finalmente risolto nella maniera più “facile” e scontata, ma almeno si è risolto. E’ stata infatti pagata una cauzione di 5.000 euro per ciascuno dei due sviluppatori, che adesso possono quindi tornare a casa in Repubblica Ceca. Tutto ebbe inizio lo scorso Settembre, dunque sul finire dell’estate; i due uomini erano apparentemente in vacanza in Grecia e vennero sorpresi dalle autorità a fotografare una base militare, o comunque delle installazioni dell’esercito greco, ma benché loro abbiano sempre detto di averlo fatto per lavoro (in effetti il gioco cui stavano lavorando e si spera continueranno a lavorare, cioè ArmA III, è anche ambientato in quella parte dell’Europa), sono stati comunque accusati di spionaggio e arrestati, ed hanno passato ben quattro mesi in carcere. 

A sinistra Ivan, a destra Martin. Per loro l’incubo è finito.

Il caso, pensate, è andato al di là di ogni immaginazione e ha toccato le alte sfere della politica; pare infatti che sia intervenuto anche il presidente ceco in persona, Vaclav Klaus, al quale sarebbe stato chiesto di interagire col suo “collega” greco Karlos Papoulias per risolvere diplomaticamente la faccenda. Tutto è bene ciò che finisce bene, anche se per colpa di questo “scherzetto” non da poco Bohemia Interactive ha subìto, inevitabilmente, pesanti ritardi sullo sviluppo di ArmA 3 appunto, che nelle scorse settimane abbiamo detto esser stato ulteriormente rimandato ad un generico 2013. A dare la notizia su internet c’ha pensato Dean “Rocket” Hall, creatore della famosa mod DayZ per ArmA 2, il quale ha manifestato su Twitter la sua comprensibile gioia. Si spera adesso che Ivan e Martin possano tornare il prima possibile a dare man forte al team per portare a termine i lavori sull’attesissimo ArmA 3.

FONTE: VG247

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