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I videogiochi usati fatturano più di quelli nuovi; ecco la soluzione di Epic

Neanche si parlasse di pirateria (e in tal caso saremmo pienamente d’accordo con qualunque decisione drastica), il presidente di Epic Games Mike Capps ha dichiarato, secondo quanto riportato dal sito Videogaming247.com, che il mercato dell’usato (il cosiddetto "mercato di seconda mano") è un pericolo per il mercato dei videogiochi, e vanno perciò presi provvedimenti più decisi (in questo caso anche l’aggettivo "drastici" rende bene l’idea) per cercare di scoraggiarlo il più possibile.

Capps in particolare ha posto l’accento su almeno due fattori: il primo consiste nel fatto che gli svilupparori di videgiochi non ci guadagnano niente né quando gli utenti che hanno acquistato un gioco originale lo vendono ad altri, né quando altri utenti a loro volta comprano un gioco originale da altri (quindi un gioco di seconda mano appunto); il secondo punto invece consiste in quella che lo stesso Capps vede come una possibile (e a questo punto molto probabile e prossima, almeno negli Stati Uniti, dove il fenomeno del mercato di seconda mano si fa sentire maggiormente sui guadagni delle software-house) soluzione definitiva al problema: focalizzare maggiormente l’attenzione sui "DLC" (ovvero i Contenuti Scaricabili a pagamento), e crearne di nuovi.

"Nuovi" DLC significa una cosa ben precisa: che, se la cosa dovesse andare in porto, in futuro soltanto coloro che possederanno la versione originale di un determinato gioco, potranno giocarlo fino in fondo, mentre coloro che lo avranno acquistato di seconda mano (dunque senza una licenza originale), dovranno pagare una cifra (per ora indicativa) di 20 Dollari per acquistare il finale di quel preciso videogioco in qualità di contenuto scaricabile dalla rete (ad esempio via Xbox Live nel caso di giochi per console Xbox 360).

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