Questo è il desiderio, ma è tecnicamente fattibile? Di sicuro non sarà facile, poiché si tratta di una tecnica al limite estremo delle attuali possibilità tecnologiche.
Ci sono due parti del processo: la progettazione e la produzione. Entrambe devono essere completate per tempo e con le caratteristiche desiderate. Intel finora le aveva pianificate per il quarto trimestre, e sono entrambe necessarie per poter lanciare Penryn.
Se è probabile che la progettazione venga completata prima, è molto difficile che in pochi mesi si possa mettere in piedi la produzione, realizzando gli strumenti, ottimizzando i processi e portando tutto nelle fab.
Parlando con responsabili del manufacturing, però, la cosa non sembra più così impossibile. Il processo a 45 nanometri è stato realizzato a metà del 2006 e ci hanno detto che con la ricetta già pronta non è poi così difficile allestire la catena produttiva.
Gli ingredienti più critici sono gli strumenti per la litografia. Teoricamente Intel non cambierà in drasticamente gli strumenti già usati attualmente per i 65 nanometri e si servirà di una litografia a secco in due passate usando molte delle componenti attuali.
Tutto è comunque sul filo del rasoio per quanto riguarda i tempi, che potranno essere rispettati solo se tutto sarà eseguito assolutamente senza errori.
La domanda è se un simile sforzo ha senso da un punto di vista finanziario. Si passerebbe a un processo nuovo perdendo un quarto della vita dei prodotti attuali a 65 nanometri, sostenendo tutti i costi del passaggio e perdendo miliardi di dollari. Anche potendo, Intel potrebbe decidere di non procedere per ragioni finanziarie.
Certo che se le voci fossero confermate, Intel si garantirebbe una strategia vincente a lungo termine, e non è la prima volta che in questo mercato accadono cose strane.
Articolo originale di: Charlie Demerjian
Fonte: The Inquirer