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Konami costretta a cancellare Six Days in Fallujah

Come era prevedibile, il publisher giapponese Konami ha dovuto rinunciare al suo sparatutto in terza persona che, fin troppo audacemente, si proponeva come rivisitazione virtuale (ma molto realistica) della reale missione che i Marines americani affrontarono qualche anno fa nella città irachena di Fallujah e che è passata ormai alla storia come Battaglia di Fallujah o, meglio ancora, come strage di Fallujah.

Si tratta del gioco Six Days in Fallujah, che Konami aveva affidato agli studi di Atomic Games ma che, adesso, si ritrova senza publisher e senza sviluppatore. Quale fine farà esattamente il gioco non ci è dato saperlo per ora; quel che è certo è che sarebbe stato decisamente più saggio non far partire il progetto, che fin dall’inizio si sapeva benissimo sarebbe andato controcorrente. Qualcuno potrebbe dire che questo TPS è "nato morto", mentre a noi piace pensare che non bisogna mai superare il confine fra mondo reale e mondo videoludico, altrimenti nel caso di Six Days in Fallujah non ci sarebbe stata giustificazione alcuna per aver fatto di un evento tragico un motivo di svago e di intrattenimento.

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