Linux lo fa con Windows

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A differenza degli hypervisor esterni, che assumono il controllo della macchina e dividono le risorse tra i sistemi operativi guest, KVM è parte di Linux ed utilizza il suo stesso scheduler dei processi e lo stesso sistema di gestione della memoria. "Ciò significa – si legge nelle FAQ del software – che KVM è molto più compatto e semplice da utilizzare". Interessante notare, ad esempio, che le macchine virtuali create con KVM sono normali processi gestibili attraverso comandi come top, kill e taskset.

KVM supporta le architetture x86 a 32 e 64 bit ed è in grado di sfruttare le tecnologie di virtualizzazione in hardware presenti su alcune delle più recenti CPU di Intel (Vanderpool) e AMD (Pacifica). L'interfaccia utente del modulo è una versione modificata di QEMU, mentre i principali formati d'immagine supportati sono qcow, raw e VMware.

Al momento KVM supporta come guest le distribuzioni Linux a 32 e a 64 bit e Windows a 32 bit. La compatibilità con Windows x64 dovrebbe arrivare con l'imminente rilascio di QEMU 0.8.3 e la conseguente fusione del suo codice in KVM. Gli sviluppatori non hanno poi escluso la possibilità, in futuro, di fare un porting di KVM per Windows: su questa piattaforma il software di Qumranet perderebbe il vantaggio della profonda integrazione con il kernel, ma la sua natura open source potrebbe comunque favorirne la diffusione.

All'inizio di gennaio il sito Phoronix.com ha pubblicato i risultati di alcuni test che hanno messo a confronto le performance di una versione preliminare di KVM, quella integrata nel kernel 2.6.20-rc6, con Xen e QEMU.

KVM può essere installato anche nelle versioni del kernel Linux precedenti alla 2.6.20, ma comunque non più vecchie di un anno, scaricando il package da SourceForge.net.

Il nuovo kernel 2.6.20 include anche una seconda tecnologia di virtualizzazione che implementa la cosiddetta paravirtualizzazione, una tecnica capace di massimizzare le performance delle macchine virtuali a fronte però della necessità di modificare il sistema operativo guest. Tra i software che nel prossimo futuro potrebbero avvantaggiarsi di questo nuovo componente vi sono Xen e VMware.

Del nuovo kernel si cita infine il supporto, seppure ancora parziale, alla console da gioco PlayStation 3. Le altre novità si trovano elencate e descritte in questa pagina del sito KernelNewbies.org.

Articolo tratto da:Punto Informatico