Nintendo ha sferrato il suo primo attacco ai modchip per Wii. Lo ha fatto apportando una modifica alla scheda madre della propria console che, secondo il sito taiwanese DigiTimes, rende più difficile il cracking di Wii e inficia la funzionalità dell'attuale generazione di modchip.
Gli utenti che provano a modificare le nuove console utilizzando gli attuali modchip corrono il serio rischio di danneggiare il sistema", afferma DigiTimes.
Come noto, un tipico modchip permette all'utente di far girare giochi masterizzati (inclusi quelli scaricati dalle reti P2P), riprodurre film con differenti codici regionali, e lanciare applicazioni o giochi "fatti in casa". Nel caso di Wii è inoltre possibile, con certe modifiche, caricare sulla Virtual Console delle ROM piratate.
Ma quella contro i cracker si preannuncia, come tradizione, una guerra fatta di rapidi contrattacchi: tra meno di un mese è infatti previsto l'arrivo sul mercato di nuovi modchip capaci di funzionare anche con l'ultima revisione di Wii. La risposta di Nintendo potrebbe consistere nell'adozione di circuiti integrati con packaging di tipo BGA (Ball Grid Array), che potrebbero impegnare i cracker per mesi.
Articolo tratto da: Punto Informatico