Recensione – Antec Mini P180

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Analisi - L'esterno Parte 1

 

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Il case è composto sì da alluminio, ma la curiosità è che in realtà il cabinet è ulteriormente rivestito di un materiale plastico, molto vellutato al tatto e che permette, grazie ai 3 strati, di ridurre ulteriormente il rumore. Nella parte frontale e in quelle laterali c’è un ulteriore rivestimento in plastica e alluminio; analizzando più in dettaglio infatti si nota l’aggiunta di un pannello di colore grigio topo, incastonato nel pannello medesimo tramite dei fermi di aggancio.

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Frontalmente è presente un pannello personalizzato con il logo Antec e con un disegno particolare; su di esso sono incorporate due porte USB 2.0, una porta e- SATA e connettori audio per microfoni e cuffie. Grazie a pratici montanti posti nella parte laterale sinistra, il pannello può essere aperto con un movimento di ben 270 gradi, studiato appositamente per un più immediato accesso alle periferiche ottiche. A metà del pannello sono presenti i pulsanti Power ON/OFF e Reset, in realtà non molto visibili data la colorazione identica al resto del case. Molto utili i led di stato che indicano il funzionamento del sistema e il carico di lavoro degli hard disk.

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Sempre frontalmente sono ubicati cinque alloggiamenti, tre per periferiche da 5,25’’ e due per il contenimento dei filtri anti-polvere; è importante a questo proposito sottolineare che questo case è uno dei pochi ad essere dotato di filtri completamente lavabili.