Clarkdale, analisi e novità architetturali - Parte 1
Prima di parlare delle novità architetturali di questa nuova generazione di CPU, è bene fare una premessa; dopo pochi mesi dalla presentazione delle prime CPU Core i7 basate su Core Bloomfield, Intel dichiarò di essere intenzionata a presentare una nuova serie di CPU che avrebbero sostituito la pluripremiata serie Core 2 Duo/Quad; le nuove proposte Intel, secondo quanto rilasciato inizialmente, sarebbero state caratterizzate da Core codename Havendale e avrebbero utilizzato il classico processo produttivo a 45nm, con alcune novità architetturali ereditate dalla serie Nehalem. Solo successivamente Intel decise di abbandonare la prematura architettura Havendale, per una più recente (Clarkdale) caratterizzata da processo produttivo a 32nm e dalla presenza, per la prima volta, di una GPU Grafica integrata.
E’ così quindi che Intel lancia in via ufficiale la serie di processori Clarkdale caratterizzati dall’utilizzo della seconda generazione dell’architettura Nehalem, meglio conosciuta con il nome in codice di Westmere (che verrà utilizzata anche per la nuova CPU a sei core Core i7 980X Gulftown).
Le nuove CPU Clarkdale presenteranno un classico design Dual-Core, processo produttivo a 32nm, sottosistema grafico integrato a 45nm realizzato grazie ad un sistema costruttivo di tipo Ibrido (CPU x86 a Die Monolitico + GPU a Die Doppio). Come visto per le precedenti generazioni architetturali, le nuove CPU Clarkdale non presenteranno più un sottosistema di cache su due livelli, ma un nuovo sistema, conosciuto come Smart Cache, sviluppato su tre livelli; ogni Core avrà infatti a disposizione un suo quantitativo di cache, L1 Cache (istruzioni e dati) da 64KB divisa in 32KB per Core, L2 Cache da 256KB e L3 Cache da 4MB condivisa da entrambi i Core e di tipo inclusivo (con possibilità quindi di ridurre i tempi di accesso in quanto i dati presenti nella cache di livello inferiore vengono replicati automaticamente in quella superiore creando un effetto ridondante e migliorando i tempi di latenza).
Come è possibile vedere dall’immagine, le CPU Core i5 della famiglia Clarkdale vengono conosciute anche con la definizione di Two – Chip Solution in quanto, a differenza delle vecchie CPU Intel Core 2 Duo/Quad dove era presente una CPU/Northbridge e Soutbridge, le nuove soluzioni mettono a disposizione una CPU e un Platform Controller Hub (PCH) che svolge funzioni di I/O tra le varie interfaccie video, audio, risparmio energetico, sicurezza e storage.
Anche se per le CPU Clarkdale viene ripreso il nome Core i5, come per la famiglia Lynnfield, le nuove soluzioni Intel hanno poche caratteristiche in comune; in particolare, come è possibile vedere dall’immagine, la CPU è caratterizzata da un classico design a Die Monolitico in grado di garantire il massimo delle prestazioni per configurazioni Dual Core; troviamo infatti nella parte inferiore i due Core (Core 0/Core 1), nella parte superiore la L3 Cache esterna di tipo inclusivo, nella parte sinistra l’interfaccia di tipo MCP che garantisce il collegamento tra la GPU e CPU.
Per quanto riguarda la GPU (per il sample in nostro possesso la frequenza @ default è di 900MHz), sarà caratterizzata da un die di tipo Doppio (fisicamente separati); nella parte superiore troviamo infatti il controller PCIe e per Memorie (supporto a memorie di tipo DDR3-1333 in configurazione Dual-Channel) mentre nella parte inferiore la parte grafica vera e propria. In aggiunta sono presenti dei settori per l’I/O delle memorie e porta PCIe. Nella parte destra è invece presente l’interfaccia di tipo MCP utile allo scambio dei dati tra la GPU e CPU. Grazie a questo particolare design non sarà necessario quindi utilizzare un sistema dotato di Northbridge e Soutbridge, ma solo di quest’ultimo grazie alla potenzialità e alle features della CPU Core i5.