Clarkdale, analisi e novità architetturali - Parte 2
Tra le caratteristiche ereditate dalla tecnologia Nehalem, Intel ripropone l’innovativa tecnologia Intel Turbo Boost Frequency che permette di overcloccare automaticamente il processore in tutte quelle condizioni ove è richiesta una maggiore potenza di utilizzo. In particolare la frequenza del processore viene aumentata da 3.33GHz a circa 3.60GHz, automaticamente (deve essere attivata la funzione sotto il BIOS).
E’ presente inoltre la tecnologia Hyper-Threading, re-introdotta con l’architettura Nehalem, in grado di offrire maggiori perfomance con tutti quei software, applicazioni e videogiochi in grado di avvantaggiarsi di funzioni di calcolo parallelo.
La CPU utilizzerà il classico Socket LGA 1156 già visto per le proposte Intel Core i7/Core i5 basate su architettura Lynnfield. Come visto per le altre proposte Core i, anche le CPU Clarkdale supportano completamente le funzioni MMX, SSE, SSE2, SSE3, EM64T e XD-bit e anche l’intero set di istruzioni SSE4 con specifiche opzioni per il risparmio energetico. In particolare tra le più importanti c’è da segnalare la tecnologia Power Gate in grado di aumentare/diminuire la frequenza del processore in base al carico di lavoro generato dalla CPU.
La nuova architettura Nehalem, Westmere, introduce inoltre il nuovo set di istruzioni conosciute con il nome in codice di AES-IN; grazie a queste funzionalità sarà possibile svolgere in maniera più veloce calcoli di criptaggio e decriptaggio di file.
La vera novità, in fin dei conti, è rappresentata dal comparto video, meglio conosciuto con la sigla di Intel Graphics Media Accelerator HD (Intel GMA HD) in grado di riprodurre contenuti Blu-ray e offrire performance grafiche di tipo mainstream senza dover utilizzare una scheda video esterna. Intel GMA HD supporta a livello hardware le DirectX 10 e le OpenGL 2.1, riproducendo, come vedremo successivamente, videogiochi o film senza particolari problemi. E’ possibile comunque, a discrezione dell’utente, utilizzare una scheda video esterna grazie alla presenza di uno slot PCI Express @ 16x.
La CPU utilizzata per la prova, Core i5 661, presenta un frequenza di 3.33GHz e TDP massimo, secondo quanto dichiarato da Intel, di 87W.
Di seguito alcuni dei modelli che Intel proporrà sul mercato:
Core i5 670 – clock a 3,46 GHz, 4 MB di cache L3, RAM 2-channel DDR3-1333, 73 W, SMT, Turbo Mode (fino a 3,73 GHz), GPU a 733 MHz
Core i5 661 – clock a 3,33 GHz, 4 MB di cache L3, RAM 2-channel DDR3-1333, 87 W, SMT, Turbo Mode (fino a 3,6 GHz), GPU a 900 MHz
Core i5 660 – clock a 3,33 GHz, 4 MB di cache L3, RAM 2-channel DDR3-1333, 73 W, SMT, Turbo Mode (fino a 3,6 GHz), GPU a 733 MHz
Core i5 650 – clock a 3,2 GHz, 4 MB di cache L3, RAM 2-channel DDR3-1333, 73 W, SMT, Turbo Mode (fino a 3,46 GHz), GPU a 733 MHz
Core i3 540 – clock a 3,06 GHz, 4 MB di cache L3, RAM 2-channel DDR3-1333, 73 W, SMT, no Turbo Mode, GPU a 733 MHz
Core i3 530 – clock a 2,93 GHz, 4 MB di cache L3, RAM 2-channel DDR3-1333, 73 W, SMT, no Turbo Mode, GPU a 733 MHz
Socket e Dissipatore
Anche per i nuovi processori Clarkdale, Intel ha deciso di utilizzare l’ormai conosciutissimo Socket LGA 1156, già ampiamente visto per le proposte Core i5/Core i7 codename Lynnfield. Il Socket LGA 1156, come più volte confermato dalla stessa Intel, non è stato altro che una evoluzione del precedente Socket LGA 775.
Per quanto riguarda il dissipatore, visto l’utilizzo del processo produttivo a 32nm, Intel offrirà nelle versioni Boxed un dissipatore a basso profilo molto simile a quello visto per le soluzioni Lynnfield. In particolare sarà presente sempre il medesimo dissipatore lamellare in alluminio, con base in rame, e con ventola termocontrollata.