Recensione Core i7 3770k – Ivy Bridge: arrivano i 22nm

0
2407

Ivy Bridge: Analisi e novità

Prima di addentrarci in quelle che sono le novità dell’architettura Ivy Bridge, è bene sottolineare che stiamo parlando di un perfezionamento e miglioramento dell’architettura Sandy Bridge. Come è possibile vedere dall’immagine, ci troviamo di fronte ad una evoluzione strutturale (Tick-Tock) che non interessa l’architettura ma introduce un nuovo processo produttivo abbinato ad una architettura già matura (Sandy Bridge).

sshot 1 copy - Recensione Core i7 3770k - Ivy Bridge: arrivano i 22nm

Questo evoluzione strutturale prende il nome infatti di Tick e segna appunto l’introduzione del nuovo processo produttivo a 22nm. Come per la versione Sandy Bridge, si è mantenuto lo stesso “design” all’interno della CPU; troviamo infatti il processore grafico, i quattro core, la cache L3 condivisa tra i quattro core della CPU, la GPU interna (in grado di garantire maggiori perfomance ed efficienza) e controller per le memorie.

Ivy Bridge Die Label - Recensione Core i7 3770k - Ivy Bridge: arrivano i 22nm

Un Die Quad-core Ivy Bridge con GPU HD 4000 conta 1.4 miliardi di transistor e dimensioni pari a 160 mm2 (nelle CPU Lynnfield si registravano valori di 216 mm2). Un risultato quindi strabiliante se confrontato alle precedenti architetture.

Le novità non finiscono di certo qui; per poter produrre queste nuove CPU a 22nm, Intel ha introdotto un nuovo tipo di transistor che prende il nome di Transistor 3D o Tri-gate. Fino ad oggi i transistor erano caratterizzati da un struttura planare; le nuove versioni introdotte da Intel, che prendono il nome di transistor Tri-Gate o Transistor 3D sono caratterizzate da un gate tridimensionale che avvolge il canale in cui scorrono gli elettroni su ben tre lati (invece che su uno solo come nei transistor planari)

intel trigate 22nm transistor small - Recensione Core i7 3770k - Ivy Bridge: arrivano i 22nm

Questo innovativo tipo di transistor dovrebbe garantire quindi minore dispersione di corrente e tempi di reazione estremamente inferiori; ciò si tramuta in processori più performanti e allo stesso tempo con consumo energetico estremamente ridotto. Basta pensare che il top gamma Core i7 3770k ha un TDP massimo di 77W con una frequenza di 3.50GHz.

Come per i processori della serie Sandy Bridge, anche i nuovi Ivy Bridge saranno basati su socket LGA 1155 e saranno quindi compatibili con le attuali motherboard disponibili in commercio (è comunque necessario un aggiornamento del BIOS per poter usufruire di tutte le potenzialità dei nuovi processori Intel). In particolare i nuovi processori Ivy Bridge saranno compatibili con i chipset Intel H61, H67, P67 e Z68 (più altre versioni presentate appositamente per questi processori); sicuramente una buona notizia per tutti quegli utenti intenzionati ad aggiornare la propria configurazione hardware puntando all’acquisto del solo processore (i chipset Q65, Q67 e B65 non sono supportati).

Il controller delle memorie, integrato all’interno della CPU, è compatibile con memorie DDR3 e supporta moduli fino a 32GB con frequenza di 1600MHz e oltre; nello specifico il controller integrato nei nuovi processori Ivy Bridge sarà caratterizzato da due protocolli indipendenti con canale a 64bit. Sotto questo punto di vista non ci sono state particolari evoluzioni e cambiamenti.

Ivy Bridge Die Flat HR - Recensione Core i7 3770k - Ivy Bridge: arrivano i 22nm

Come per i processori Sandy Bridge, anche la famiglia Ivy Bridge è caratterizzata dalla tecnologia Turbo Boost 2.0 in grado di modificare la frequenza di lavoro della CPU in base al carico del sistema. Turbo Boost 2.0 grazie all’esperienza maturata nei processori Clarkdale risulta adesso più efficiente, dinamica e intelligente grazie all’utilizzo di nuovi algoritmi. In base infatti al lavoro della CPU ed ai core occupati in un determinato momento, la tecnologia Turbo Boost di seconda generazione distribuisce il carico tra i vari core (o un solo core) aumentando la frequenza di funzionamento in base a quanto richiesto dalla CPU.

Ivy Bridge eredita inoltre alcune interessanti funzionalità introdotte con i processori basati su Socket LGA 2011; in particolare sono state semplificate le operazioni per l’overclock del processore. Se nei processori Sandy Bridge i clock dell’intero sistema dipendevano dal Base Clock della CPU (e quindi andavano ad incidere sulle frequenze di altri componenti di sistema), in Ivy Bridge sarà possibile modificare a proprio piacimento le varie frequenze di CPU/Memorie. In ambito overclock, le nuove CPU Ivy Bridge dovrebbe quindi superare e risolvere tutte le limitazioni precedentemente presenti nella serie Sandy Bridge. Oltre a poter modificare i vari parametri del BIOS in maniera più semplice e veloce, sarà possibile agire sul moltiplicatore sbloccato e in particolari su valori di moltiplicatore estremamente elevati.