Recensione – Everglide DKTBoard Aluminium Gaming Keyboard

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Analisi Tecnica

Disponibile nelle due differenti colorazioni Silver e Black, la DKTBoard misura 38,5 x 15 x 2 cm ed ha un design ultra-slim che ne agevola il trasporto per eventuali LAN Party.

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Il design è molto particolare, perché riesce a racchiudere in uno spazio estremamente limitato (rispetto agli standard) tutti i tasti di una comune keyboard; sebbene questo possa sembrare un grande pregio, è in realtà un evidente difetto, in quanto, soprattutto i tasti più utilizzati quali “frecce” e “Enter”, sono difficili da raggiungere con precisione perché troppo vicini tra loro, causando quindi spesso un’involontaria pressione di tasti limitrofi. Il materiale utilizzato per la composizione dei tasti stessi risulta un tantino ruvido al tatto, il che garantisce più sicurezza e grip nella digitazione, riuscendo se non altro a “fare da tappo” al problema di cui sopra della esagerata vicinanza dei tasti fra di loro.

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Ancora, i tasti sono estraibili senza problemi o rischio danneggiamenti tramite una leggera leva su di essi. Inoltre l’escursione risulta praticamente nulla, premiando la rapidità di scrittura dell’utente, ed all’udito quasi non risulta affatto la pressione ripetuta dei tasti, il che rappresenta un punto di forza per chi, ad esempio, fa un uso della tastiera anche e soprattutto notturno.
A tal proposito dobbiamo spendere due parole per quella che rappresenta la chicca di questa keyboard: la retroilluminazione. Se infatti questa è presente pure nella Lycosa, nella Everglide è ancora più efficace, poiché si estende su tutta la superficie inferiore ai tasti, creando un effetto ottico davvero unico che dà l’impressione che i tasti stessi galleggino su una “lastra” di colore blu.

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E comunque la retroilluminazione della DKTBoard è senza ombra di dubbio più funzionale di quella in dotazione alla Lycosa, perché la si può eventualmente disattivare tramite un semplice tastino posto nell’angolo superiore destro (vicino ai tre led di stato classici, anch’essi retroilluminati di blu).
Piccola nota negativa, ereditata (purtroppo e manco a farlo apposta!) dalla Lycosa, è il layout americano della tastiera, che (come facevamo pure presente nell’altro articolo) crea non pochi problemi agli utenti del Bel Paese, in quanto la maggior parte dei simboli stampati sui tasti non corrisponde a quello che poi è effettivamente l’imput che il sistema operativo (italiano) riceve dalla tastiera.

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A completare la dotazione di questa interessante tastiera c’è una barra multimediale con otto ”pulsanti scorciatoia” posti nella parte alta che permettono, ad esempio, di aprire con un solo tasto il proprio web browser, il proprio programma per la gestione della posta elettronica, e così via.

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Nella parte posteriore infine sono presenti i due classici piedini estraibili per rialzare la tastiera, utili per chi è abituato ad agire sui tasti con i polsi leggermente piegati.

Il cavo USB di collegamento permette un utilizzo ampio e per nulla ingombrante, specie se si vuole portare la keyboard nei LAN Party.