Analisi Interna
Il mercato dei PC sta vedendo, complice la recessione, uno dei suoi momenti peggiori, con le vendite degli assemblati e, in generale, dell’hardware che stagnano come forse non era mai successo prima. In uno scenario del genere è chiaro quindi che tendiamo ad affidarci a soluzioni “singole” che ci permettano non solo, ovviamente, di ottimizzare le spese per l’upgrade della nostra macchina, ma anche di raggiungere un livello di personalizzazione unico, impossibile da ottenere altrimenti.
Ecco che allora nella scelta, obbligata o meno, di nuovi componenti hardware, la prima deve necessariamente ricadere sul “contenitore” fisico dei componenti stessi, in altre parole sul case. Oggi come oggi ne esistono veramente di tutti i tipi e per tutte le esigenze, da quelli ottimizzati al massimo per raccogliere tutto in poco spazio, a quelli esorbitanti che possono ospitare di tutto e di più al loro interno.
Da pochi anni si è inserita in questo contesto la svedese Fractal Design, che sta riuscendo benissimo nell’impresa di conciliare semplicità ed essenzialità estetica alla funzionalità pratica che tutti pretendiamo da un case. Dice tutto il “motto” dell’azienda presente sul sito ufficiale: less is more, come a dire “meno è meglio”. Ed effettivamente a pensarci bene, in un mondo che va sempre più di corsa e dove tutti vogliono tutto e subito (compresi e soprattutto noi appassionati di computer e tecnologia), comincia ad avere un senso concreto la filosofia scandinava di cui va fiera Fractal Design, che pone al centro di tutto un design dei materiali minimalista ma non per questo di bassa fattura, anzi.
Il giovane produttore di case made in Svezia ci ha dato di nuovo l’opportunità di testare uno dei suoi ultimi prodotti, dopo il buon Fractal Arc Midi Tower. Questa volta parliamo di uno dei top di gamma Fractal, il Define R4 nella colorazione “simil-carbone” Titanium Grey, un modello che è secondo solo alla gamma Define XL (composta da case indubbiamente più spaziosi, ma anche più ingombranti).
Il Define R4 si pone esattamente come via di mezzo tra un Arc Midi Tower – riproponendo peraltro un concept del tutto simile– e un Define XL, con al contempo alcune innovazioni rispetto al vecchio Define R3. Ad esempio la parte superiore del pannello frontale è ora dotata di ben due porte USB 3.0 (l’Arc Midi Tower e il Define R3 ne avevano una sola), l’intera struttura in alluminio è ancora più resistente e soprattutto si conferma la tecnologia brevettata ModuVent™, che consiste in tre “cuscinetti” fonoassorbenti che, se lasciati al loro posto, garantiscono massima silenziosità in simbiosi coi pannelli (anch’essi rigorosamente fonoassorbenti), ma che volendo possono essere anche tolti per far posto a ventole da 120/140mm, l’ideale invece per chi preferisce alla silenziosità un maggior/miglior ricircolo dell’aria all’interno del case.
L’imballaggio con cui ci è pervenuto il Define R4 è davvero in linea col suo design minimalista; niente di colorato o appariscente, ma solo uno scatolone in cartone (320 x 535 x 610mm) che riporta su un lato le caratteristiche salienti in termini di dotazione.
Quest’ultima, una volta aperto l’imballaggio, è così composta:
- Case Define R4 Titanium Grey
- Viteria assortita per montaggio/fissaggio di scheda madre, hard disk e alimentatore
- Gommini anti-vibrazione per HDD
- Fascette reggicavo
- Manuale d’uso
Il Define R4 è decisamente compatto, eppure è in grado di offrire tutto lo spazio che ci occorre per assemblare la nostra macchina, anzi riesce ad essere versatile laddove altri case compatti rinunciano ad alcuni spazi fondamentali. Ad esempio in altezza e in lunghezza rientra assolutamente nella media, mentre il suo punto forte è decisamente la larghezza, ulteriormente estesa rispetto alla serie precedente R3. Dati alla mano, si parla di 232mm in larghezza, 464mm in altezza e 523mm in lunghezza, con un peso però abbastanza evidente (complici i materiali davvero resistenti con cui viene realizzato): 12,3 kg.
Cominciando dalla parte frontale, il pannello è caratterizzato da uno sportello – protetto al suo interno da materiale fonoassorbente – facilmente apribile, che nasconde i due bay per periferiche da 5.25” comodamente accessibili sganciando delle mascherine tramite apposita clip.
Affianco ai bay, sulla destra, c’è il controller per regolare la velocità delle due ventole da 140mm in dotazione (quella frontale, montata all’altezza del box per hard disk estraibile, e quella posteriore, montata all’altezza del dissipatore per CPU). Tale controller funziona con un massimo di 3 ventole e su tre livelli di voltaggio: 5V, 7V e 12V. Una piccola ma doverosa menzione sulle ventole: fanno parte della gamma Silent Series R2 e vengono prodotte dalla stessa Fractal per adattarsi al meglio a questo tipo di case “silenziosi”. Ciò è confermato dal fatto che esse portano la dicitura hydraulic bearing, ovvero sono equipaggiate con cuscinetti idraulici che limitano fortemente il rumore prodotto dalle pale, ed in più lavorano ad una velocità piuttosto sostenuta: 1000 RPM (giri al minuto).
Ovviamente a completare il quadro intervengono le varie porte poste nella parte superiore; in ordine da sinistra verso destra troviamo: jack per microfono, jack per cuffie, pulsante Reset, pulsante Power (con LED di colore blu), due porte USB 3.0 e due porte USB 2.0.
L’intero pannello può essere a sua volta estratto con disinvoltura, sebbene ci sia da fare i conti con i vari cavi collegati alle porte e ai pulsanti appena descritti, che limitano fortemente l’estrazione dandoci a fatica l’accesso all’unico motivo per il quale dovremmo effettuare questa operazione: una griglia che funge da filtro antipolvere, anch’essa estraibile tramite clip, la quale sta a protezione delle eventuali due ventole frontali (di cui una abbiamo detto essere già in dotazione) in corrispondenza degli 8 slot riservati agli hard disk.
La parte superiore presenta due forature dal classico schema a nido d’ape, che sotto di loro nascondono due dei famosi tre “cuscinetti” fonoassorbenti di cui parlavamo in precedenza e che per Fractal costituiscono motivo di vanto in quanto rappresentanti della cosiddetta tecnologia ModuVent™. Con questa terminologia l’azienda svedese vuole sottolineare una certa qual “modularità” del suo case se vogliamo, intesa come possibilità di scelta data all’utente di lasciare tutto com’è (facendo sì che che i 3 cuscinetti in questione possano smorzare i rumori generati dai componenti in funzione all’interno del case), oppure di fare a meno di questi materiali fonoassorbenti per montare al loro posto delle ventole da 120 o 140 millimetri, o addirittura per permettere il montaggio di un radiatore per sistemi di raffreddamento a liquido.
L’altro cuscinetto fonoassorbente si trova sul pannello laterale destro, e dunque anche lui ci lascia la possibilità di montare (come si vede in molti case) una ventola laterale che andrebbe a gettare aria fresca sulla scheda video.
La parte posteriore non si discosta dal design di qualunque altro case; per cui abbiamo, partendo dall’alto, la seconda delle due ventole da 140mm, l’alloggiamento destinato alle porte di I/O della scheda madre, le uscite per gli slot PCI della stessa, compresa un’uscita posta verticalmente per collegare un eventuale controller di ventole o un controller dell’eventuale impianto a liquido, ed infine lo slot destinato all’alimentatore, posto in basso come la maggior parte dei case Fractal e dei case moderni in generale.
Per finire, la parte inferiore presenta due disegni a nido d’ape che corrispondono rispettivamente agli alloggiamenti dell’alimentatore e di un’altra eventuale ventola da 120/140mm. Anche qui è presente una pratica griglia antipolvere che però non necessita di essere sganciata, ma che va semplicemente sfilata verso la parte posteriore del case per poter essere quindi pulita e reinserita. Come c’ha abituato Fractal, anche il Define R4 poggia su dei piedini in gomma più alti dello standard, che offrono il giusto spazio per permettere un decente ricircolo d’aria senza risultare sgradevoli alla vista.
Facendo un riassunto di quanto visto “da fuori”, ci rendiamo effettivamente conto che Fractal ci sta dando, in uno chassis davvero compatto, più di quanto ci servirebbe, almeno per quanto concerne gli slot destinati alle ventole: se ne contano infatti ben 7, rispettivamente 2 frontali, 2 superiori, 1 posteriore, 1 inferiore e 1 laterale (sul pannello destro). Alla faccia del design minimalista!
Il bello però viene adesso, perché al suo interno il Define R4 ospita una piastra compatibile con schede madri ATX, Micro ATX e Mini ITX, un alloggiamento fisso (bay) per 2 periferiche da 5.25”, un box mobile (facilmente estraibile e legato al case da due viti a pomello) per periferiche fino a 3.5”, il che comprende hard disk puramente detti ed unità a stato solido (SSD). Ulteriori 3 slot per periferiche da 3.5” si trovano al di sotto in un box che invece è fissato al resto della struttura. In totale gli 8 slot per HDD e SSD sono a loro volta dotati di pratiche clip bianche che comodamente si sfilano permettendo di montare e fissare le nostre periferiche in tutta sicurezza.
E ancora, così come piacevolmente riscontrato con l’Arc Midi Tower, ritroviamo nel Define R4, posti tutto intorno alla piastra di alloggiamento della motherboard, dei buchi a scomparsa interamente ricoperti di gomma che permettono di ottimizzare anche la sistemazione dei cavi all’interno del case, che possono essere nascosti appunto alla vista redendo il tutto più ordinato (laddove possibile). La profondità offerta in questo caso è di 26mm.
Chiude in bellezza un’altra apprezzata soluzione estetica già conosciuta, ovvero l’incavatura presente sulla piastra della scheda madre all’altezza della CPU, che fa sì che quest’ultima possa essere tranquillamente equipaggiata con dissipatori aftermarket anche piuttosto invadenti, precisamente fino a 170mm di altezza (a condizione che non sia stata installata un’eventuale ventola sul pannello laterale).
In aggiunta, il fatto che il box da 5 slot destinato agli HDD si possa eliminare del tutto fa sì che ci possiamo sbizzarrire a sfruttare ancor di più l’interno del cabinet, specialmente se siamo in possesso di una scheda grafica che superi i 295mm di lunghezza, fino ad un’estensione massima di 430mm.
Per la seconda volta possiamo dirci piacevolmente sorpresi e soddisfatti di come la svedese Fractal Design, da non molti anni presente sul mercato dei produttori di Case, stia riuscendo nell’impresa di offrire, a prezzi peraltro onesti, una vasta gamma di case pensati davvero per tutte le esigenze, contraddistinti da un design essenziale ma efficace, simbolo di una filosofia tipicamente scandinava di come, al giorno d’oggi, sia decisamente preferibile affidarsi a prodotti, diciamoci la verità, per nulla ricercati (dal punto di vista meramente estetico) ma altresì funzionali dal punto di vista prettamente pratico.
[amazon_link asins=’B07B2Y9ZLM,B00ZANF3GI,B009PIEMUC,B01MQD6YVM,B00Q2Z11QE,B01M2CP50B,B00WGFVQXC’ template=’ProductCarousel’ store=’hwz05-21′ marketplace=’IT’ link_id=’15900212-6c9b-11e8-9b04-77835dbf855b’]
Non è infondo quello che tutti cerchiamo in un case? Semplicità e praticità? E’ chiaro che se siete fan sfegatati del modding, avete sbagliato non solo prodotto, ma anche marca.
La verità è che ad un prezzo di circa 110€, il Fractal Design Define R4 (disponibile anche nelle varianti Artic White, Artic White – Window, Black Pearl, Black Pearl – Window e Titanium Grey – Window) rappresenta il case europeo ideale per fare concorrenza ai corrispettivi, sicuramente più blasonati, americani e asiatici.