Recensione – Obiettivo Canon EF 50mm f/1.8 II

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Prova sul campo

La lente usata per la recensione è stata montata su una Canon EOS Digital Rebel 450D, una reflex di fascia entry level e con sensore di formato APS-C (fattore di crop 1,6), quindi potrebbero non essere evidenziati eventuali problemi di vignettatura o distorsione che si hanno montandola su FF. La grande compattezza dell’ottica permette di tenere la reflex (quasi) ovunque.

Iniziando a fotografare vediamo come l’ottica si comporta bene anche in condizioni di scarsa luce. Possiamo fare ritratti e close-up in interni anche a mano libera, non sentendo minimamente la necessità degli stabilizzatori che normalmente si trovano sulle ottiche zoom di moderna concezione. La grande apertura permette di giocare con lo sfuocato, isolare bene il soggetto dallo sfondo, la nitidezza fenomenale regala ritratti molto gradevoli. Tuttavia su sistemi APS-C può risultare un po’ “lungo” (infatti diventa un 80mm in focale equivalente al 35mm). Questo può essere un problema se ci si trova a scattare in luoghi con poco spazio in cui muoverci, mentre non dovrebbe essere difficoltoso, e forse diventa perfino divertente e stimolante usarlo dove è permesso muoversi senza limiti.

E’ l’obiettivo giusto per iniziare a fotografare nel vero senso della parola. Con l’autofocus inserito non dovremmo mai intervenire manualmente sull’obiettivo, gestendo tutto dal retro della reflex. Notiamo come l’autofocus risulti impreciso o addirittura inservibile quando tentiamo di mettere a fuoco un soggetto con poco contrasto (tipo una superficie monocroma e liscia) o poco illuminato. Usandolo in manuale invece dovremmo agire con le dita sulla ghiera di messa a fuoco che risulta in posizione scomoda (è la corona più esterna, molto fine e lontana dal corpo macchina) e anche piuttosto imprecisa; la posizione non permette di sentire un attrito adeguato, fattore crea svantaggio se si tenta di mettere a fuoco con estrema precisione al primo colpo.