La Storia
Prima di parlare della vera e propria trama di Assassin’s Creed, è bene spendere due parole su quello che è stato lo sviluppo in casa Ubisoft. In particolare i laboriosi studi canadesi di Montreal hanno voluto, con questo gioco, fare un vero e proprio salto nel passato riprendendo molti elementi e fatti storici realmente accaduti, come ad esempio l’ambientazione nel periodo della Terza Crociata e la riproduzione della tipica società medioevale.
Originale soprattutto la realizzazione del personaggio, Altair, il cui nome in Arabo rappresenta l’aquila e il cui simbolo nel gioco è infatti l’omonimo rapace. Il gioco, presentato per la prima volta all’E3 2005 come esclusiva PlayStation 3, è poi stato sviluppato anche per Xbox 360 e PC, e successivamente ne è stata annunciata anche una versione portatile per Nintendo DS.
La voglia da parte di Ubisoft di ricollegarsi alla storia medioevale la si riscontra nei personaggi che nel gioco dovremo assassinare, i quali sono tutti realmente o deceduti o scomparsi nell’anno in cui si fa ambientare il gioco stesso (1191 d.C.). Tuttavia Assassin’s Creed è molto più moderno di quanto sembra; grafica a parte, un aspetto questo che analizzeremo poi, il gioco è ambientato addirittura nel futuro, precisamente nel 2012.
Chiunque infatti si aspetterebbe di trovarsi immediatamente catapultato nel basso medioevo nei panni di questo assassino silenzioso, ma in realtà quella “giocata” è una parte del gioco quasi secondaria, perché il filo conduttore principale vede appunto un’ambientazione futuristica nella quale noi, nei panni di un barista, tale Desmond Miles, ci troviamo nelle mani di uno scienziato (Dr. Vidic) e della sua assistente (Lucy), facenti parte di una organizzazione con a capo il cosiddetto progetto “Animus” desiderosa, a quanto pare, di mettere le mani sul misterioso passato del protagonista.
Qui la trama del gioco di Ubisoft incomincia ad assomigliare sempre più a quella di un film, perché in realtà questi scienziati sono interessati letteralmente a violare la mente di Desmond per estrapolare dei precisi ricordi trattenuti nel suo DNA tramite appunto l’Animus, un sofisticatissimo proiettore digitale in tre dimensioni in grado di fornire in tempo reale le informazioni e i ricordi contenuti nel DNA delle persone, quasi come se si stesse sfogliando un libro. Insomma, come avrete capito, una storia che lascia i giocatori parecchio incuriositi davanti allo schermo con la voglia di sapere come va a finire.
(Desmond, a sinistra la dottoressa Lucy, a destra il dottor Vidic; da notare le scanalature delle ombre, nonostante il multisampling sia impostato alla massima qualità)
Non è nostra intenzione comunque rivelarvi tutta la trama del gioco.