Il Sistema di Controllo
L’interfaccia di Assassin’s Creed si presenta molto semplice e pulita, e appena si riesce ad accedere al menù principale ci si accorge che il gioco è sprovvisto di modalità di gioco diverse dal mero single-player. Del resto un simile titolo non può che essere giocato da soli, per provare appieno tutta la profonda esperienza che il gameplay è in grado di offrire. Possono essere effettuate in totale cinque selezioni:
- Nuova Partita
- Continua Partita
- Opzioni
- Indietro (per tornare alla selezione profilo giocatore)
- Esci
In Opzioni appaiono due ulteriori selezioni:
- Opzioni Grafiche
- Modifica Comandi
Il gioco inizia subito in maniera abbastanza frenetica, in quanto vengono mostrate delle immagini che manifestano un chiaro stato confusionale del protagonista principale Desmond, che sta lottando con la sua stessa mente per cercare di focalizzare l’immagine del suo avo Altair (che dovremo appunto impersonare durante il tutorial e durante tutta l’avventura). Già in queste primissime fasi il motore grafico di Assassin’s Creed, lo Scimitar Engine, si mostra all’altezza delle aspettative con effetti Motion Blur che ci immergono perfettamente nell’atmosfera confusionale in cui versa il nostro alter ego del futuro.
La frenesia non sta solamente in quello che appare in video, ma anche nel fatto che, mentre siamo ancora intenti a capire dove ci troviamo e cosa dobbiamo fare, appaiono continuamente dei suggerimenti sullo schermo che ci introducono nei complessi comandi del gioco.
Ad esempio, ci vengono suggeriti i comandi per eseguire le mosse generali, come muoversi tra la folla, correre, colpire un nemico e così via. L’unico inconveniente è la visualizzazione troppo fugace dei suggerimenti stessi, che sembrano quasi realizzati apposta per introdurci nella dinamica e nella meccanica frenetiche del gioco.Oltretutto, mentre accade questo, si sentono costantemente due voci, rispettivamente quella dello scienziato e della sua assistente, i quali cercano di mantenere in vita Desmond prima che i suoi confusionari ricordi lo assalgano definitivamente.
Dopo aver assistito ad un esplicativo dialogo fra i tre personaggi, inizia il gioco vero e proprio che in realtà, andando avanti, scopriremo essere un “gioco nel gioco”. Infatti Assassin’s Creed può essere definito una doppia avventura: l’una la viviamo con Desmond nel futuro (un 2012 in cui sembra che la scienza abbia fatto giganteschi passi avanti soprattutto riguardo l’interpretazione del codice genetico umano DNA, nel quale, come tutti sappiamo, sono realmente contenute le “informazioni” di un individuo e della sua “stirpe”) e l’altra con Altair, avo di Desmond e assassino professionista operante in una organizzazione, l’Alleanza dell’Assassino, di stampo cristiano e con un proprio credo (il Credo degli Assassini, da cui il titolo del gioco).
E’ proprio analizzando questo ultimo punto che riusciamo a capire qualcosa di più concreto sulla parte “nascosta” della trama, ovvero l’intenzione degli scienziati di risalire, tramite il progetto Animus, alla vita di Altair e ai segreti della sua organizzazione, tra i quali sembra esserci anche la presunta conoscenza del Santo Graal.
Tornando alle vicende di Desmond, una volta che quest’ultimo ha dialogato con il Dr. Vidic per sapere quale è lo scopo del suo rapimento (cosa che si ripeterà più volte nel corso dell’avventura), ci viene data la possibilità di esplorare il luogo in cui ci troviamo, che all’apparenza sembra essere una sorta di sala operatoria futuristica, ma che in realtà è una piccola parte del complesso delle Industrie della Abstergo, che andando avanti nel gioco (parlando con Lucy) si scoprirà essere una delle più grandi case farmaceutiche del mondo.
Ad ogni modo in queste prime fasi l’elemento esplorativo rimane in secondo piano perché siamo ancora intenti a comprendere più profondamente la vera natura della nostra missione in qualità di videogiocatori. Fatto questo ci convinciamo ad entrare nell’Animus e nel Tutorial che ci accompagnerà nei successivi minuti.
Dopo essersi sincronizzati con l’Animus (direttamente “connesso” al nostro DNA), ci si ritrova nei panni di Altair in un contesto non ben definito; ricordate di quando parlavamo della cinematograficità della trama? Ebbene in questo punto del gioco vi sentirete esattamente come Neo nel celebre film Matrix. Lo spazio che ci circonda infatti non è assolutamente reale ed è caratterizzato da strane formule molecolari che appaiono e scompaiono sullo sfondo dello schermo, e che creano un sublime contrasto con le vesti antiche di Altair.
(La caratteristica fase di caricamento)
Il Tutorial si apre con l’analisi dell’interfaccia di gioco. Il primo comando che ci viene ampiamente descritto è la Barra di Sincronia, che rappresenta una sorta di Stato di Salute di Altair. Se sparisce del tutto la Barra di Sincronia (cosa che capita nel gioco se causiamo la morte di Altair) ci ritroviamo immediatamente catapultati nella realtà (sensazione resa molto bene con una inquadratura in soggettiva del protagonista sdraiato sull’Animus), al di fuori del tempo storico della narrazione, nei panni, appunto, di Desmond il quale, avendo perso il contatto “spirituale” con il preciso ricordo che stava vivendo, si sveglia. La Barra può essere comunque aumentata completando gli obiettivi o semplicemente restando nell’anonimato (con Altair si intende), mentre la si perde uccidendo innocenti (cosa tra l’altro rigorosamente vietata dal Credo), cadendo da troppo in alto o restando feriti in duello.