Analisi Tecnica
Anche se appartiene ad una fascia di prezzo medio-bassa, il Diamondback 3G offre qualità e features disponibili su mouse dal prezzo molto più elevato (vedi il Razer Lachesis).
In particolare già per quanto riguarda la forma, il Diamondback sembra proprio un Lachesis con dimensioni molto più contenute. E’importante da subito sottolineare che anche questo mouse si adatta con semplicità sia a persone destre che mancine, senza comunque pregiudicare il confort.
Tre sono i materiali utilizzati per il rivestimento: nella parte superiore troviamo il classico “tessuto vellutato” Razer, che conferisce insieme comodità e grip superiori, nella parte centrale troviamo un rivestimento in plastica trasparente e per finire una scocca in plastica con effetto a specchio che ricopre tutta la parte inferiore della periferica, che poggia su dei piedini di teflon studiati appositamente per non far rumore durante lo spostamento del mouse.
I tecnici Razer però, oltre al confort, hanno tenuto conto anche della possibilità di personalizzare il mouse.
In particolare segnaliamo la presenza di ben sette pulsanti configurabili, quattro dei quali presenti nelle due sezioni di plastica trasparente di cui parlavamo sopra. I pulsanti standard, destro e sinistro, sono appositamente sagomati in modo tale da rendere la pressione con le dita più ergonomica. C’è da sottolineare comunque che a seconda della mano utilizzata, i tasti posti lateralmente non risultano di facile accesso, almeno in tutte quelle situazioni in cui è richiesta prontezza di riflessi ed immediatezza (dunque soprattutto durante sessioni di giochi sparatutto). Questo neo abbiamo già avuto modo di riscontrarlo, tra l’altro, anche nel “fratello maggiore” Lachesis. Tra le altre features segnaliamo poi la presenza di led di colore rosso (disponibili anche in colorazioni verdi e blu) nello scroll lock e nelle parti in plastica laterali.