Recensione – Razer Lycosa

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Analisi Tecnica

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A primo impatto, la Lycosa si presenta in dimensioni del tutto uguali ad una tastiera standard. Tuttavia la keyboard, grazie all’ottimo design, risulta di facile trasporto anche per esempio durante sessioni Lan. A proposito di design, ad accentuarlo in maniera molto forte è l’effetto lucido che compone tutta la parte superiore della tastiera. Genera un piacevole contrasto con questo lucido la “gommatura” dei tasti, tutti rigorosamente rivestiti da un materiale antiscivolo decisamente opaco. Allo stesso tempo però non rappresenta di certo una scelta ottimale quella di una colorazione totalmente nera (sia tasti che base della keyboard), che senza retroilluminazione dei tasti non permette di certo di distinguere con facilità fra di loro i caratteri. Vi sarete accorti che abbiamo parlato di retroilluminazione; questa funzione, che può sembrare una specie di add-on facoltativo, è in realtà obbligata in quanto sia in sessioni diurne sia notturne i tasti risultano illeggibili. Questo tuttavia non è un difetto di fabbrica, ma una caratteristica “intrinseca” della Lycosa, i cui tasti sono appositamente realizzati attraverso intagli dall’interno, e non prestampati come nelle tastiere classiche. Un’altra particolare caratteristica dei tasti è la possibilità di totale rimozione degli stessi per permettere non solo di pulire l’interno della tastiera, ma anche di personalizzare a nostro piacimento il layout della stessa. Proprio su quest’ultima caratteristica vorremmo soffermarci un momento. La Lycosa è disponibile in due diversi layout, uno Americano e uno Tedesco. Entrambi risultano non molto compatibili con quello Italiano, causando, come è già capitato a noi durante i primi utilizzi, qualche perplessità soprattutto in tutti quegli utenti che non utilizzano troppo frequentemente la tastiera e tendono a gettare solitamente lo sguardo sulla keyboard in cerca dei tasti giusti. Se una cosa del genere la si fa con la Lycosa, si rischia ad esempio di scrivere al posto di una parentesi aperta una parentesi chiusa (proprio perché le rappresentazioni simboliche sui tasti non corrispondono, per la maggior parte, a quello che realmente si vuole scrivere). Altro problema, ben più significativo sempre per chi è abituato a utilizzare tastiere standard, è il pulsante “Invio”, di dimensioni ridotte e difficile da raggiungere in tempi relativamente bassi.

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Una peculiarità di questa tastiera è sicuramente rappresentata dal Touch Panel Media Keys, posto nell’angolo destro. Il piccolo pannello, sensibile al tocco, ci permette di selezionare 3 diversi tipi di retroilluminazione, varie funzioni da utilizzare con Lettori Musicali (Windows Media Player e simili) e possibilità di selezionare fino a 10 Profili attraverso il logo Razer. Più in basso troviamo un utile accessorio, non presente in tutte le Gaming Keyboard. Stiamo parlando del poggia-polsi, utile a mantenere la mani in una posizione più rialzata e meno stancante. E’ comunque possibile, attraverso quattro viti poste nella parte inferiore, svitare il poggia-polsi e utilizzare la tastiera senza quest’ultimo. Sono inoltre disponibili, sempre nella parte posteriore, due utili piedini a scomparsa per rialzare la tastiera ulteriormente.

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Le novità comunque non finiscono qui; la Lycosa infatti offre nella parte posteriore una porta USB e Jack per Microfono e Cuffia. Le varie porte sono di facile accesso grazie alla retroilluminazione che permette di raggiungerle anche durante le ore notturne.

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Il cavo di collegamento integra quattro tipi di collegamento, due porte USB, una di collegamento al PC e l’altra per il riconoscimento della porta USB integrata alla tastiera e due jack per cuffie e microfono. Il tutto è raccolto in un piccolo box di colore nero. Da segnalare comunque alcuni problemi che abbiamo riscontrato soprattutto durante l’utilizzo del Touch Panel; capita infatti che, in particolari situazioni, esso non risponda più ai comandi oppure inizi a lampeggiare per poi tornare alla normalità. Razer tuttavia ci ha comunicato che i tecnici sono al lavoro sullo sviluppo di un nuovo firmware, che dovrebbe risolvere tutti i problemi.

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