Introduzione
E’ forse giunta la fine della famiglia di processori Nehalem?
Intel ha dichiarato che le proposte Core i7 900 continueranno ad occupare la fascia high-end del mercato grazie anche alla presentazione di nuove CPU entro il 2011. Tra le novità dei processori Sandy Bridge troviamo, come per le precedenti proposte Intel, la presenza di grafica integrata, miglioramento generale della tecnologia Turbo Boost e la presentazione della nuova features Quick Sync che andremo ad analizzare più avanti.
Sandy Bridge andrà inoltre ad equipaggiare, nel corso dell’anno, anche soluzioni notebook grazie alla presentazione di nuovi processori con grafica integrata, TDP di soli 17W e consumi minori rispetto alla precedente serie.
I processori della famiglia Sandy Bridge che andremo ad analizzare sono principalmente due: Core i7 2600K, Core i5 2500K.
Le nuove soluzioni Sandy Bridge differiscono molto a livello architetturale rispetto alle CPU Clarkdale. Se le CPU Clarkdale erano infatti composte da due die (CPU + GPU) uno a 32nm e uno a 45nm, le soluzioni Sandy Bridge sono caratterizzate da un unico packaging a 32nm con processore grafico, quattro core e controller per le memorie. Nelle soluzioni Sandy Bridge, gli ingegneri hanno cercato di integrare e rendere il tutto più contiguo possibile.
Per questo motivo l’integrazione della GPU ha aumentato in maniera significativa il numero dei transistor (nella versione quad-core tocca il miliardo) riducendo la superficie disponibile (216 millimetri quadrati rispetto ai 296 millimetri quadrati delle CPU Lynnfield).
Come è possibile vedere dall’immagine, la GPU è stata integrata all’interno del die stesso e non in un componente di silicio esterno; la L3 Cache è condivisa tra CPU e GPU per ottimizzare le richieste tra i due die.
Le CPU Sandy Bridge utilizzano un nuovo Socket, LGA 1155, completamente diverso dalla precedente versione LGA 1156 per struttura e contatti elettrici. Sarà infatti impossibile inserire un processore Clarkdale in una motherboard con socket LGA 1155.
Sandy Bridge eredita la tecnologia Turbo Boost, già disponibile sui processori delle serie precedente, ma la rende più efficiente, dinamica e intelligente grazie all’utilizzo di nuovi algoritmi. In base infatti al lavoro della CPU ed ai core occupati in un determinato momento, la tecnologia Turbo Boost di seconda generazione distribuisce il carico tra i vari core (o un solo core) aumentando la frequenza di funzionamento in base a quanto richiesto dalla CPU.
La vera novità risiede adesso nella possibilità di variare automaticamente anche le frequenze di funzionamento della GPU; ciò si traduce in temperature di funzionamento molto più basse e consumi energetici minori rispetto a processori delle precedenti famiglie. Questa features è interessante in quanto permette di aumentare l’autonomia in particolare dei notebook.
La tecnologia Turbo Boost di seconda generazione offre inoltre maggiore efficienza; infatti durante operazioni a pieno carico la frequenza della CPU viene innalzata al limite massimo e viene mantenuta per un tempo maggiore rispetto alla tecnologia Turbo Boost di prima generazione. Ciò dovrebbe tradursi in maggiori performance soprattutto durante l’utilizzo di applicazioni particolarmente “pesanti”.
Il lavoro di ottimizzazione iniziato con le CPU Clarkdale ha raggiunto l’apice dello sviluppo con le nuove proposte Sandy Bridge. Intel in questi ultimi mesi non si è impegnata solo a sviluppare processori molto performanti sotto il profilo delle prestazioni ma anche intelligenti.
Il colosso di Santa Clara ha infatti introdotto con questa nuova serie di CPU la tecnologia Quick Sync molto interessante soprattutto per tutte quelle persone che utilizzano il PC per editing e creazione di video. Anche NVIDIA e AMD offrono una soluzione analoga a riguardo ma non risulta essere performante quanto quella proposta da Intel.
A differenza dell’architettura NVIDIA e AMD, che sfrutta la potenza bruta delle GPU per decodificare/codificare un video, Intel ha integrato all’interno delle CPU Sandy Bridge un blocco di silicio che si occupa solo ed esclusivamente della gestione dei video. Con queste nuove CPU è possibile velocizzare anche la motion compensation (la parte più complessa della pipeline di decodifica) e il loop filtering (applicabile a VC-1 e AVC) con notevoli guadagni per quanto riguarda il tempo.
Tra le altre novità, segnaliamo anche l’introduzione al supporto dell’MVC in grado di consentire la riproduzione di film in Blu-ray 3D. Sarà molto importante, soprattutto per i produttori di software editing, ottimizzare i propri applicativi per sfruttare al meglio questa nuova tecnologia Intel.
Con il lancio dei processori Clarkdale, avvenuto circa un anno fa, Intel aveva integrato all’interno della CPU un Core Grafico in grado di garantire prestazioni discrete in ambito video ludico. In particolare era possibile fare a meno di schede video discrete e sfruttare la versione integrata Intel.
Anche nei nuovi processori Sandy Bridge, il colosso di Santa Clara ripropone la stessa accoppiata, vincente, delle precedenti versioni ma con una modifica a livello architetturale. Ciò ha permesso di avere maggiore controllo sull’unità grafica e in particolare maggiori performance soprattutto durante l’utilizzo di contenuti 3D molto pensati.
Le proposte in campo grafico Intel, HD 3000 e HD 2000, sono compatibili con le DirectX 10.1, ripropongono le 12 unità d’esecuzione scalari per la prima e sei per la seconda, registri più ampi, integrazione mathbox e un nuovo supporto istruzioni; ciò dovrebbe tradursi un un aumento delle istruzioni rispetto alla CPU Ironlake di Clarkdale.
Per quanto riguarda la versione mobile dei nuovi processori Sandy Bridge saranno tutti dotati della nuova GPU integrata HD 3000 con alcune differenze per quanto riguarda le frequenze di funzionamento (che variano in base al TDP della CPU).
Delle 14 CPU Desktop presentate, solo due (le versioni K) saranno dotate di grafica integrata HD 3000; le restanti CPU saranno invece equipaggiate con la versione HD 2000, leggermente più perfomante della versione Clarkdale.
Intel P67
I nuovi processori, nonostante il socket LGA 1155, non sono compatibili con la versione LGA1156. Intel ha infatti presentato, in concomitanza con il lancio delle nuove CPU, nuove piattaforme chipset P67 e H67; la prima è pensata per una fascia di utenza più professionale (possibilità di utilizzare schede video dedicate) mentre la seconda per utenti che si accontentano di prestazioni base (possibilità di sfruttare la grafica integrata Intel).
Intel H67
Entrambe le piattaforme offrono 14 porte USB 2.0 (non supportano il nuovo standard USB 3.0), sei porte SATA e slot PCI Express per configurazioni Crossfire e SLI (previsto solo per la versione P67) e nessun slot PCI.
La differenza principale tra i due chipset risiede principalmente nelle funzionalità e nella dotazione. In particolare, come è possibile vedere dal grafico, il chipset P67 permette di variare un numero maggiore di parametri (utile per l’overclock del processore) rispetto all’ H67; quest’ultimo invece permette solo di variare la frequenza della GPU.
Se siete intenzionati quindi ad acquistare un processore della famiglia K è necessario prendere una motherboard con chipset P67 per poter sfruttrare completamente le performance di questa CPU.
Sandy Bridge offrirà nel corso dell’anno un totale di 14 CPU Desktop che faranno parte sempre della serie Core i3, i5 e i7. Intel ha deciso di utilizzare una nuova nomenclatura per queste CPU, completamente diversa dalla precedente serie.
La differenza principale tra le varie versioni è il supporto alla tecnologia Turbo Boost, assente nei modelli Core i3, il numero massimo di threads che possono essere processati ( 8 nelle soluzioni Core i7 e 4 in quelle restanti), la dimensione della cache L3 unificata, la frequenza di clock e il TDP massimo (95W).
I processori caratterizzati dalla sigla K sono provvisti di moltiplicatore di frequenza sbloccato verso l’alto (soluzione espressamente pensata per overclocker); quelli della serie S presentano un consumo massimo 65 Watt pur mantenendo architettura quad core, mentre le proposte della serie T hanno TDP di 45 Watt oppure 35 Watt e sono indicate per l’utilizzo in sistemi desktop entry level.
Di seguito tutte le CPU Desktop che saranno presentate:
A partire dai prossimi giorni pubblicheremo un’analisi dettagliata per quanto riguarda le prestazioni, overclock e consumi dei nuovi processori Sandy Bridge.