Recensione – Shuttle XPC Barebone SP45H7

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Analisi Interna - Parte 1

Per accedere all’interno, come già visto per l’SP35P2, è necessario svitare le quattro viti a pomello presenti nella parte posteriore del case. All’interno salta subito all’occhio il cestello estraibile per periferiche da 5.25”/hard disk da 3.5”.

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Per smontare questo “cestello” basta estrarre le due viti poste nella parte superiore e quindi farlo scivolare; ciò permetterà di montare in maniera più veloce le nostre periferiche.

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Dopo aver rimosso l’alloggiamento per le periferiche ottiche e di storage, troviamo nella parte laterale l’alimentatore in dotazione da 300W, caratterizzato dalla presenza di :
3 x Connettori SATA
2 x Molex
1 x Connettore per Floppy
1 x Connettore da 6 Pin per schede video

Nel nostro caso, durante il collegamento della scheda video Gigabyte GeForce GTX 260, abbiamo riscontrato la mancanza di un ulteriore connettore da sei pin, necessario per un corretto funzionamento della scheda stessa. Ci saremmo aspettati la presenza di tale connettore tra gli accessori in dotazione in quanto la stessa Shuttle garantisce il supporto a schede grafiche che richiedono tale tipo di alimentazione.

Nella parte posteriore del barebone è situato il dissipatore del processore; quest’ultimo a differenza del modello SP35P2 – meno performante – è caratterizzato da un dissipatore lamellare in alluminio con heatpipes, inserito a sua volta in un convogliatore dotato di ventola da 80mm.

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Comoda la soluzione di Shuttle, che prevede lo smontaggio del convogliatore tramite quattro viti a pomello poste esternamente nella parte posteriore dello chassis; per effettuare invece uno smontaggio totale del dissipatore è necessario togliere altrettante viti (non a pomello) fissate sul socket.