E’ decisamente clamorosa la scoperta fatta da un utente che ha immediatamente riportato l’accaduto, ovviamente, sul forum di NeoGAF. In pratica l’interessato ha detto di aver acquistato una Wii U di seconda mano e di aver avuto, subito dopo essersi creato un account per poter effettivamente utilizzare la console, la possibilità di scaricare ben due videogiochi in maniera assolutamente gratuita, nonostante la memoria interna della console fosse assolutamente formattata (cioè vuota, senza i contenuti installati da chi l’ha posseduta prima di lui).
A quanto pare insomma per Nintendo c’è un’altra grossa gatta da pelare, anche se a questo punto non è molto chiaro quale sia la politica dell’azienda di Kyoto sull’usato, visto e considerato che molti utenti hanno detto di essere riusciti a fare la stessa cosa anche con la portatile DS. La domanda quindi sorge spontanea: come è possibile anche solo concepire di progettare una console in modo tale che i giochi che vi si installano sopra si leghino all’hardware piuttosto che al software? E’ una precisa volontà di Nintendo oppure una triste svista in fase di progettazione?
Al momento Eurogamer ha chiesto spiegazioni alla casa di Super Mario, ma tutto tace. Nel frattempo le opinioni si sono scisse fra chi pensa che questo fatto rappresenti un danno enorme per Nintendo (non solo d’immagine, ma anche e soprattutto economico) e chi invece ritiene che vada tutto a vantaggio del consumatore (non siamo ipocriti, tutti noi gradiremmo oltremodo una console usata che ci dia libero accesso a una decina di giochi rigorosamente originali e gratuiti). A questo punto è difficile anche pensare ad una soluzione tempestiva e definitiva da parte di Nintendo, agendo magari a livello software con un apposito firmware che blocchi sul nascere questo (potenziale) circolo vizioso; sembra piuttosto che per porre rimedio alla cosa ci sia bisogno di riprogettare la console.