E’ solo un rumor, e come tale va preso, eppure negli ultimi giorni si stanno decisamente mettendo insieme tutti i pezzi di un puzzle che Valve sta architettando da diverso tempo e che vede nella software-house di Half-Life la volontà di sbarcare nel mondo delle console casalinghe con la cosiddetta Steam Box.
Questa console proprietaria avrebbe, secondo le indiscrezioni, la potenza necessaria non solo per eguagliare le console dell’attuale generazione – quindi Xbox 360 e PlayStation 3 – ma anche per sostituire in tutto e per tutto un gaming PC di fascia alta. Si parla infatti di una “scatola” dalle dimensioni sì contenute ma dalla dotazione hardware di prima scelta, dotata nello specifico di un processore Intel Core i7, 8GB di RAM e scheda grafica NVIDIA. Oltre a garantire, ovviamente, il pieno supporto di Steam e del suo immenso catalogo di videogiochi, questa console assicurerebbe pure la piena compatibilità di altre applicazioni e, soprattutto, di periferiche esterne.
Questo ci porta a parlare del controller, che è stato sviluppato su un brevetto della stessa Valve ed è pienamente configurabile, insieme al quale Gabe Newell e soci sono intenzionati a far lavorare un dispositivo mai visto prima in questo campo, ovvero i famigerati sensori biometrici che, presumibilmente tramite un bracciale da polso, dovrebbero restituire quella dose di realismo e coinvolgimento per i quali questa macchina è destinata a divenire famosa nel campo dell’intrattenimento casalingo. Grazie a tale tecnologia infatti la Steam Box sarebbe in grado di leggere prima, e di interpretare a schermo poi, le sensazioni che l’utente prova mentre gioca, in tempo reale.
Sin qui sembra un progetto decisamente ambizioso, che però Valve da sola non vuole e non può realizzare. Ecco perché in queste ore si stanno facendo sempre più insistenti le voci che vedono l’azienda di Washington intenzionata a presentare la Steam Box già nel corso della GCD di San Francisco di questa settimana, evento ideale per annunciare appunto i partner di questa avventura che siano disposti a realizzare videogiochi col supporto ai sensori biometrici.
FONTE: Eurogamer.net