Grande Roma esce ai rigori, Arsenal avanti


23:35 del 11 marzo
Grande Roma ma non basta. I giallorossi perdono 6-7ai calci di rigore contro l'Arsenal che accede ai quarti di finale di Champions League ai danni della squadra di Spalletti. La Roma nonostante sia falcidiata dagli infortuni gioca meglio, ma dopo la rete di Juan non trova il secondo gol. Dal dischetto è fatale l'errore di Tonetto all'ottavo tiro.

Roma-Arsenal 6-7 ai calci di rigore (1-0 DTS)
9' Juan

Calci di rigore. Inizia l'Arsenal

Arsenal: Eduardo parato, Van Persie GOL, Walcott GOL, Nasri GOL, Denilson GOL, Tourè GOL, Sagna GOL, Diaby GOL

Roma: Pizarro GOL, Vucinic parato, Baptista GOL, Montella GOL, Totti GOL, Aquilani GOL, Riise GOL, Tonetto FUORI








Totti: che coltellata. Spalletti 'Su Motta era rigore'


08:27 del 12 marzo
«Era meglio perdere tre a zero. Così è una coltellata...». Totti prova a sgommare lontano dalla notte dell’incubo, impressa come un tatuaggio. I rigori, la sbandata di Vucinic, poi Tonetto: la ferita resterà aperta. "Ma quando mi ricapita? Una finale di Champions a Roma era un'occasione unica".
«Stavamo per cambiare quel film di 25 anni fa, la notte di Roma-Liverpool. Non ci siamo riusciti, ma fatemi dire - così Spalletti al termine dell'eliminazione dalla Champions con l'Arsenal - che qualche scena l’avevamo girata bene. Prima dei rigori mi ero convinto che ce l’avremmo fatta. Meritavamo di passare il turno. Il fallo in area su Motta? Marco aveva conquistato lo spazio davanti a Clichy che fa di tutto per disturbarlo».


(La Stampa)




Roma al bivio: 4° posto o ridimensionamento


08:30 del 12 marzo
Roma: senza Europa, i tagli.
Da Aquilani a Mexes, a rischio i pezzi pregiati.
I Sensi non vendono il club, ma devono ripianare i debiti.
Il sogno Champions League si infrange ai rigori. Arrivando in finale, i giallorossi avrebbero potuto guadagnare fino a 28 milioni di euro(8 solo per il passaggio del turno con l'Arsenal).
Totti e compagni si ritrovano spalle al muro, con l'obiettivo quarto posto in campionato ancora più carico di significati. Senza la qualificazione alla prossima Champions League, la società andrebbe incontro ad un rumoroso ridimensionamento: budget di spesa sul mercato molto ridotto con il rischio di perdere i pezzi pregiati, da Aquilani a Mexes.
Sullo sfondo resta aperto il capitolo dei debiti della holding Italpetroli nei confronti di Unicredit (circa 350 milioni). La banche hanno concesso una deroga al club di Trigoria a metà dicembre, quando secondo gli accordi sarebbe dovuta rientrare di 150 milioni.
Da ambienti finanziari si fa sapere che la famiglia Sensi non ha intenzione di vendere la società, almeno fino alla fine del 2010.


(La Stampa)